Tagliacozzo. Dopo il sisma che lo scorso 24 agosto ha colpito il reatino, la sensibilità sul tema scuola è cresciuta vertiginosamente. L’agibilità degli edifici scolastici è il tema principale che stanno affrontando numerosi comuni italiani. Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Tagliacozzo, il sindaco Vincenzo Giovagnorio, insieme all’assessore all’edilizia scolastica, Manuela Marletta, all’assessore alla cultura Chiara Nanni e all’ingegner Paolo Torrelli, responsabile degli uffici tecnici del comune hanno incontrato le preoccupate mamme degli alunni tagliacozzani, che presto dovranno riprendere le lezioni scolastiche. Presente anche il consigliere di minoranza, Vincenzo Montelisciani. Nonostante i pareri positivi della protezione civile che ha acconsentito alla riapertura delle scuole, le mamme hanno spiegato di non si sentirsi sicure e tranquille a lasciare i loro figli all’interno degli edifici, specie in relazione ai valori tecnici riportati, di poco sopra la soglia limite per l’agibilità. “Vogliamo i container per i nostri figli, non ci sentiamo sicure, la nostra è una zona sismica, non ce la sentiamo di rischiare in questo modo, è necessario che veniate incontro alle nostre esigenze”, hanno esclamato riferendosi ai Moduli ad uso scolastico provvisori (Musp), cioè le strutture prefabbricate che sostituiscono le scuole. “A seguito alle verifiche effettuate sull’indice di vulnerabilità delle scuole, la direzione della protezione civile ha dichiarato agibili gli istituti scolastici della città di Tagliacozzo”, ha risposto il sindaco Vincenzo Giovagnorio, “purtroppo in seguito al sisma dello scorso 24 agosto, questo tema è ritornato bruscamente nelle nostre menti. Da quando ci siamo insediati, abbiamo più volte intavolato discorsi con i rappresentanti della regione proprio per poter far fronte a queste necessità, che non nascono dal recente sisma”. Dello stesso avviso anche l’assessore al ramo. “Abbiamo pensato varie soluzioni”, esclama la Marletta, “anche ai Musp. Tuttavia le classi sono molte e al momento fondi a disposizione per poter supplire a questa necessità non ce ne sono. Con la Regione, è in corso un dialogo proprio in relazione a questo tema e sarebbero disponibili dei fondi per costruire un polo nuovo, agibile e sicuro. Ovvio, che non lo troveremo in piedi domani, o tra una settimana”. Il tema agibilità-scuole, in effetti, è abbastanza lontano. Sin dal terremoto dell’Umbria del 1997, ma in particolare con quello che ha visto il crollo della scuola di San Giuliano in Molise nel 2003, si era parlato di controllare la vulnerabilità degli edifici scolastici. Verifiche che nel comune di Tagliacozzo, in seguito a continue proroghe burocratiche, sono state completate solamente a giugno del 2014, come riportato dall’ingegner Torrelli. Negligenza? “Probabilmente, una negligenza non solo dei vari amministratori di piccoli comuni come questo, ma un po’ complessiva”, ha esclamato l’ingegnere, “da parte mia, posso testimoniare che da quando ho preso servizio in questo comune nel 2011, sono state fatte richieste a vari organi per poter riscuotere qualche fondo per le scuole. Sicuramente dopo il terremoto dell’Aquila, la sensibilità era più alta per richiedere aiuti”, ha concluso, “ad oggi, l’istituto Argoli gode del 28% sull’indice di vulnerabilità, mentre la Tantalo è al 56%”. Al momento quindi, non esiste ancora un accordo tra le parti. Da una parte le mamme richiedono i Musp per poter serenamente portare i propri figli a scuola. D’altra le classi sono tante e i soldi pochi. L’amministrazione ha promesso di verificare a fondo la possibilità di istallare vari container, rimanendo con l’accordo di un nuovo incontro con le rappresentanti dei genitori e il consiglio degli istituti, per poter risolvere al meglio questa importante necessità. @RaffaeleCastiglioneMorelli