“Se io fossi Babbo Natale…”
Come nevica!! Che bufera!! Schiaccio il naso sopra i vetri e guardo dei grossi fiocchi bianchi che cadono lentamente. E’ quasi buio, spengo tutte le luci e mi godo lo spettacolo della neve bianca che brilla come diamantini. E intanto il vento urla e fischia con la sua voce paurosa. Chiudo gli occhi e comincia la mia avventura… Sono Babbo Natale… Cosa metterò nel sacco? Forse sarà il caso di leggere prima le innumerevoli letterine arrivate, solo allora potrò decidere quali doni portare. Bene mettiamoci al lavoro cari amici folletti la notte è lunga e il tempo stringe. Mi accorgo subito che c’è qualcosa di strano nel sacco della posta …. una bacchetta magica!? e… le letterine dei bambini!? Ma che strane richieste, non un giocattolo, non una richiesta stravagante !! Comincio a leggere la prima letterina – Caro Babbo Natale vorrei che per un pò di tempo quelli che comandano si trasformassero in quelli che soffrono, che vivessero come loro. Vorrei cioè che si scambiassero le parti, come in un film che ho visto dove un bambino diventa uomo e un uomo diventa bambino. Che cosa succederebbe? Potrebbe cambiare tutto? Continuo assorto nella mia lettura, la seconda letterina…- Caro Babbo Natale, per quest’anno avrei una richiesta particolare da farti. Vorrei che in ogni casa arrivassero doni speciali: avvolta in una carta rossa scintillante la “forza” che serve alle persone che vivono in situazioni difficili, così sarebbero pronti a superarle, avvolto in una carta color oro vorrei ci fosse del cibo per sfamare tutti i poveri del mondo, avvolta in un a carta bianca tutta luccicante una “preghiera speciale” per unire tutti i popoli e far smettere così le guerre nel mondo. E ancora … ”Caro Babbo Natale, per quest’anno non voglio niente per me ma vorrei tanto che pensassi a tutti quei bambini che sono costretti a trascorrere il Natale chiusi in ospedale, mi piacerebbe poter organizzare per loro una grande festa con musiche natalizie, dolci a volontà e cioccolata calda per scaldare i loro cuori e non farli sentire soli, perché a Natale tutti dovrebbero essere felici….” E ancora un’altra:” Caro Babbo Natale, i miei genitori continuano a ripetermi che sono troppo piccolo e certe cose non le posso capire, invece io capisco benissimo che le cose purtroppo non vanno tanto bene. Si sente ogni giorno parlare di guerra, di fame, di povertà in ogni angolo del mondo. Anche nella mia città ci sono tante persone che soffrono, che non hanno un lavoro perché lo hanno perso, persone sole che non hanno nessun familiare che possa occuparsi di loro. Quando vado a passeggio con i miei genitori vedo tanti negozi chiusi e tanta tristezza nei volti della gente. Certo questo non è un bel passeggiare… anche perché dove passeggiare? Mi piacerebbe tanto che nella mia città ci fossero più spazi verdi puliti e controllati dove poter giocare tranquillamente, dove incontrare altri bambini come me con i loro genitori e perché che no, anche spazi dove poter passeggiare con il proprio cane. Vorrei questo per Natale, che tu portassi questo messaggio alle persone che governano nella mia città perché si preoccupino di risolvere questi problemi, di certo a te darebbero ragione, se fossi io a dire queste cose neanche mi ascolterebbero perché sono un bambino… All’inizio, quando ho visto la bacchetta magica non capivo a cosa mi servisse, ora invece sì. Oh, Oh, Oh, cari bambini sto arrivando e porterò con me un dono prezioso: tutte le vostre letterine in un unico desiderio… Tutte le vostre angosce in un’unica gioia… Perché ognuno di noi ha nel cuore il desiderio dell’amore, della verità, della vita… Ad un tratto tutto svanisce, vengo distolto dalla voce della mia mamma. Torno a guardare fuori dalla finestra. Ha smesso di nevicare, il cielo è tornato sereno, ma qualcosa attira la mia attenzione: una stella lassù brilla più delle altre. Era una sensazione strana, capivo di aver sognato, ma ero sicuro che qualcosa fosse cambiato in questo piccolo mondo, come se il mio sogno riguardasse tutti noi e sapevo che quella luce lassù nel cielo era la speranza della gente che cresceva sempre di più.