“Se io fossi Babbo Natale…”
Il freddo dell’inverno è arrivato, ma i nostri cuori sono pieni di gioia per l’arrivo della ricorrenza natalizia, che come ogni anno, viene festeggiata allegramente solo dalla maggior parte delle persone, perché ci sono alcune che non riescono a festeggiarla felicemente per problemi economici, familiari o perché stanno attraversando un periodo difficile. Appunto io vorrei essere babbo Natale per riportar loro la speranza che ognuno ha diritto ad avere, soprattutto quando se ne ha veramente bisogno. Riempirei il mio sacco di sorrisi e lo porterei in Africa, in Asia, dove c’è immediato bisogno di cure mediche e cibo per persone povere. Lo porterei a Parigi, dove gli attentati hanno causato la morte di molte persone, le cui famiglie stanno ancora piangendo. Lo porterei negli ospedali, dove le persone non possono festeggiare allegramente, abbraccerei i bambini e gli darei i regali che avrebbero desiderato. Lo porterei in tutti i paesi del mondo, affinché riesca a far felice chi ha bisogno. Se fossi babbo Natale farei la salita fino al Polo Nord, per donare un sorriso così forte da rompere anche i ghiacciai più duri. Se fossi babbo Natale arricchirei i poveri di gioia e direi ai miliardari di utilizzare i loro soldi anche per beneficenza. Se fossi babbo Natale staccherei un ramoscello d’ulivo e lo sventolerei mentre volo con la mia slitta. Poi raggiungere le stelle gridando “buon Natale” in tutte le lingue, così tutti paesi del mondo riescano a capire la frase e condividano la felicità che contiene. Se fossi babbo Natale farei scoprire che oltre ai regali, i dolci e le cene abbondanti, siamo noi a rendere tutto speciale con i nostri sorrisi e la nostra allegria.