Avezzano. Chi come me ha frequentato il liceo classico Alessandro Torlonia conosce tutti i clichè ad esso legato: secchione, snob, figlio di… Ma chi, proprio come me, l’ha frequentato perchè lo desiderava sa che lì dentro ci trova una famiglia. Parlando chiaramente, chi di noi non si è mai chiesto: “perchè ho scelto questa scuola?”. Personalmente, tornando indietro, non ci penserei su due volte. Il consiglio che mi sento di dare a chi è già studente del Torlonia è quello di godersi fino all’ultimo istante i momenti all’interno del liceo, perchè ognuno di essi è unico e irripetibile e di custodirli gelosamente nella mente ma sopratutto nel cuore. Il consiglio che invece voglio dare a tutti coloro che vogliono iscriversi, è quello di guardare sempre alle proprie passioni, perchè il liceo classico questo è. Passione. Imparare dall’arte, dalla cultura greca e latina, da quello che è il nostro passato, utile per guardare al futuro. Di professori ne ho incontrati tanti, chi più che meno hanno lasciato il segno, ma quello che non dimenticherò mai è l’atmosfera che c’era nella mia scuola. Nonostante siano passati cinque anni dal mio diploma, il Torlonia è ancora la mia scuola e credo lo resterà sempre. Sabato ripercorrendo quei corridoi, visitando le vecchie aule che hanno accompagnato per tanto tempo le mie ansie per le interrogazioni o i compiti in classe mi sono venuti in mente tanti ricordi, come se sfogliassi un vecchio album di foto, ed è stato allora che mi sono resa conto del tempo passato e di come un piccolo pezzo del mio cuore sia rimasto lì. Come credo ci siano rimasti i pezzi di cuore di tanti studenti passati per quei banchi. Forse è proprio questo a renderlo speciale, il cuore. Ma in fondo ragazzi, “chi siamo noi se non sognatori con il cuore in bocca?” Ricordate, memento audere semper. Valentina Gallese