Avezzano. Il gruppo Proscuola di San Pelino, torna a sollevare con forza la questione della scuola primaria, chiusa ormai da tre anni e con un cantiere bloccato da oltre dodici mesi.
La struttura scolastica, che fino al 2023 ospitava i bambini della primaria, oggi è un rudere al centro del paese. I lavori di ristrutturazione, iniziati con un progetto da 500mila euro, sono stati sospesi quando si è deciso di procedere con la demolizione e ricostruzione dell’edificio: un intervento più ambizioso da 1 milione e 800mila euro. Il finanziamento è stato reperito, ma tutto è fermo in attesa del parere della Soprintendenza, necessario in quanto una parte dell’edificio – risalente agli anni ’20 – è soggetta a vincolo architettonico.
Il consigliere delegato alla frazione, Ernesto Fracassi, ha più volte ricostruito l’iter amministrativo: “Il Comune ha fatto tutto il possibile per attivare i fondi e far ripartire i lavori, ma serve il via libera della Soprintendenza, che a oggi non è ancora arrivato”.
Nel frattempo, le famiglie sono costrette a portare i propri figli in altri plessi: le classi sono divise tra la Collodi-Marini di Avezzano e la scuola di Paterno. Un disagio che si somma al vuoto lasciato al centro della frazione, dove l’ex scuola è oggi un cantiere aperto, abbandonato e pericoloso.
“Il cantiere rappresenta un potenziale rischio per l’incolumità delle persone – dichiarano i membri del gruppo Proscuola – oltre che un rischio sanitario importante. Da quasi tre anni è diventato una discarica pubblica al centro del paese, nonché luogo di dubbie pratiche notturne. Di giorno, invece, è frequentato da bambini che non hanno altri spazi di gioco”.
I cittadini sottolineano anche la frustrazione per una situazione che, a loro dire, si trascina da troppo tempo senza risposte concrete: “Le autorità comunali rimandano la responsabilità alla Soprintendenza, che finora si è rifiutata di dare il nullaosta per l’abbattimento di questo scandaloso, pericoloso e fatiscente edificio”.
Il gruppo Proscuola conclude con un appello forte: “Confidiamo in un intervento tempestivo affinché i lavori possano finalmente ricominciare. Se anche questa sollecitazione dovesse rimanere inascoltata, ci riserviamo il diritto di allertare le autorità superiori”.
La comunità di San Pelino resta dunque in attesa. Il progetto esecutivo è pronto, le risorse sono disponibili, la volontà politica è stata manifestata. Manca solo un via libera formale. Nel frattempo, il cuore della frazione resta bloccato: tra disagi quotidiani, spazi negati e una crescente richiesta di risposte.