Avezzano. Migliorare l’accesso agli screening oncologici, intervenire con verifiche sul puntuale recapito delle lettere-invito spedite a domicilio, aggiornare le liste anagrafiche dell’utenza, ampliare la copertura dei controlli: sono gli obiettivi della mission, da perseguire con l’utilizzo di un nuovo software, che vede la Asl 1 capofila, per Abruzzo e Molise, nella formazione dei referenti delle aziende sanitarie delle due regioni. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, su incarico e insieme all’Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), ha assunto il ruolo-guida nell’organizzazione dell’attività di formazione sui referenti per lo screening di Abruzzo e Molise. L’11 febbraio scorso, ad Avezzano, nella sede Asl di via XX settembre, summit didattico (a cui ne seguiranno altri), con docenti di Roma e dell’Università Cattolica, per acquisire le conoscenze delle modalità di utilizzo di una nuova risorsa informatica, realizzata secondo la metodologia ‘Precede-proceed’. Si tratta di un nuovo software, il cui funzionamento è stato illustrato nel corso di un’intera giornata di formazione, capace di mettere a nudo i punti critici dei programmi di screening regionali e di eliminarli con l’adozione di adeguate contromisure. Il fine è attuare le giuste azioni per il potenziamento dei programmi di diagnosi precoce del tumore della mammella, del colon – retto e del cervicocarcinoma. Presenti, tra gli altri, Elisa Guglielmi dell’Agenas, la dirigente della prevenzione e tutela sanitaria della regione Abruzzo, Stefania Melena e, per la Asl 1, il direttore del servizio prevenzione, Domenico Pompei, oltre alla coordinatrice dei programmi screening oncologici aziendali Alisia Macerola. Docenti del corso sono stati Paolo Giorgi Rossi, esperto a livello nazionale in materia di screening e Marta Marino dell’Università Cattolica di Roma. Quello svoltosi giovedì scorso ad Avezzano è solo il primo di un ciclo di incontri per rendere operativa l’adozione del software che, dopo aver ‘fotografato’ le azioni messe in campo dalle Asl sui controlli oncologici per la prevenzione sulla popolazione, consente di correggerne la rotta per superare le carenze, avendo come obiettivo finale quello di alzare (e di molto) l’asticella in termini di coinvolgimento della popolazione sugli screening sul cancro. In questo senso, nonostante gli sforzi profusi della Asl 1, i dati fanno riflettere: solo il 23% (equivalente a 17.000 persone) su un totale di oltre 70.000, inserite nel campione di popolazione della Provincia di L’Aquila e convocate per lettera dalla Asl, ha risposto all’appello e si è presentato al controllo. “Il nuovo piano nazionale della Prevenzione”, dichiara la Macerola, responsabile scientifico del progetto sulla formazione dei referenti di Abruzzo e Molise, “pone obiettivi chiari sull’estensione dei screening oncologici e di copertura delle popolazioni-target, imponendo di fatto agli addetti alla programmazione l’individuazione di ogni azione migliorativa”