Avezzano. Scoppia il caso “addetto stampa” al Comune di Avezzano. Il consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti ha sollevato dubbi sulla regolarità etica ma anche formale e ha chiesto l’annullamento del bando vinto dall’ex assessore Eliseo Palmieri. Quest’ultimo, che è stato sostituito dal sindaco Gianni Di Pangrazio due mesi fa, è stato invitato dal presidente dell’Ordine, Stefano Pallotta, a rimettere le proprie dimissioni da vicepresidente del consiglio dell’Ordine. Le dimissioni sono state consegnate ieri pomeriggio durante un consiglio straordinario all’Aquila. Contestata anche la competenza della commissione composta dal capo di gabinetto del sindaco Di Pangrazio, Tiziano Zitella (presidente), dirigente del settore Viabilità trasporti e arredo urbano, da Luca Montanari, comandante dei vigili urbani, e da Tiziana Paris, formatrice aziendale e counselor sanitario, oltre alla segretaria Paola Colangelo.
Il Consiglio dell’Odg d’Abruzzo ha preso atto delle dimissioni dal consiglio dell’Odg di Palmieri, ritenendo che “la sua partecipazione all’avviso pubblico per l’assunzione di un addetto stampa presso il Comune di Avezzano, dalla cui graduatoria finale è risultato vincitore, sia in contrasto con gli obiettivi perseguiti dagli organismi di categoria e dallo stesso Ordine, ossia di favorire l’assunzione di giovani precari e disoccupati”. Il consiglio, ha espresso inoltre “sconcerto nei confronti dell’amministrazione comunale di Avezzano che ha nominato una commissione, per la valutazione dei titoli e della professionalità dei giornalisti partecipanti, senza un esperto in informazione e comunicazione”. “Al di là della regolarità formale dell’avviso pubblico”, affermano dall’Ordine, “sulla quale, tuttavia, si esprimono forti perplessità, rimane il fatto che l’amministrazione comunale abbia voluto surrettiziamente eludere l’apporto dell’Ordine professionale che poteva assicurare una competente valutazione professionale. L’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, pertanto, ha diffidato l’amministrazione comunale ad annullare la procedura dell’avviso pubblico, la nomina della commissione, la graduatoria e la sollecita a riformulare il bando nei termini previsti dalla legge 150/2000 che pone una netta separazione tra informazione e ogni altra attività di pubbliche relazioni o comunicazione. Sulla vicenda erano intervenuti i consiglieri di opposizione polemizzano sul breve tempo in cui il bando era rimasto online visto che “gli aspiranti avevano cinque giorni per presentare la domanda scaduta il 12 novembre”. (a.m.)