Avezzano. Importante pronuncia del Tribunale di Avezzano sugli interessi usurai applicati dalle banche. Dal metodo di calcolo che è stato adottato, risulta del tutto probabile che esse abbiano fin’ora applicato tassi di interesse superiori a quelli consentiti dalla legge, specialmente in alcuni tipi di operazioni fra cui il diffusissimo ‘scoperto di conto corrente’. Nel caso di specie, una Banca di Avezzano, aveva segnalato alla ‘Centrale rischi’ della Banca d’Italia, il nominativo di un proprio cliente, titolare di uno ‘scoperto di conto corrente’ che risultava in ‘sofferenza’. Il cliente, allora, rappresentato dall’avvocato Pietro Chichiarelli di Avezzano, si rivolge al Tribunale chiedendo che, con provvedimento d’urgenza, venisse ordinato alla Banca l’immediata cancellazione del suo nome dalla ‘Centrale rischi’, sulla base del presupposto che i tassi che questa aveva applicato risultavano usurai. In tal caso, infatti, spiega l’avvocato Chichiarelli, “gli interessi non sono più dovuti ed il cliente può chiedere alla banca la restituzione di quelli che ha versato nel corso degli anni, con la conseguenza che, nel caso in oggetto, il conto corrente non risultava più scoperto, ma presentava addirittura un saldo attivo di tutto rilievo”.
Con l’accoglimento del ricorso presentato dal cliente della banca, il Tribunale ha recepito l’orientamento secondo il quale, per verificare se la banca ha applicato interessi che superano la soglia consentita, è necessario considerare anche quelle commissioni (Commissioni di Massimo Scoperto) che rappresentano per le banche vere e proprie voci di guadagno al pari degli interessi e che finora venivano invece del tutto ignorate.
La decisione, presa dal giudice Vittorio Corasaniti, è di particolare importanza perché in base al criterio adottato, diventa molto probabile che gli interessi passivi generalmente applicati dalle banche nei rapporti di conto corrente, siano diffusamente stati di natura usuraia. Infatti, continua a spiegare il legale, “E’ proprio negli affidamenti concessi su conto corrente che le banche applicano interessi particolarmente elevati, con tassi che sono spesso vicinissimi al tasso soglia dell’usura e che talvolta addirittura coincidono con esso. Ben si comprende, allora, quanto sia altamente probabile che, inserendo nel calcolo degli oneri applicati dalla banca, non più solo gli interessi, ma anche i costi non trascurabili delle CMS, il tasso soglia possa facilmente risultare superato”. La conseguenza è che tutti coloro che hanno, o hanno avuto in passato, uno scoperto di conto corrente, potrebbero chiedere la restituzione di tutte le somme ad essi addebitate nel corso degli anni per interessi e commissioni e che sommate tra esse, danno spesso cifre anche ragguardevoli.
Se confermato, questo orientamento potrebbe rappresentate un altro duro colpo al predominio ed allo strapotere delle banche, dopo quello subito a seguito della eliminazione dell’anatocismo, ossia della possibilità di applicare gli ‘interessi sugli interessi’.
Si tratta di un altro importante passo verso un più equilibrato rapporto (ancora comunque lontanissimo) tra le banche ed i loro clienti, i quali di fatto sono costretti a subire pesanti imposizioni soprattutto quando non posseggono grosse somme da contrapporre al ‘vorace’ sistema bancario, da sempre protetto dalle grandi istituzioni, fra cui, prima di tutte, Bankitalia.