Celano. Avevano preso ispirazione dal celebre film del ’56 con Totò e Peppino De Filippo “La banda degli onesti” e cambiando banconote da 10 euro – false – con l’acquisto di oggetti da un euro, erano riusciti a racimolare con il resto – vero – circa 1.500 euro. Nel film di Age e Scarpelli Totò provava a comprare un sigaro, con qualche esitazione. Loro utilizzavano l’acquisto di un accendino ma erano di certo più disinvolti dell’onesto portiere Antonio Bonocore, interpretato da Totò.
Stavolta, però, anche i quattro marocchini si sono fatti scoprire e sono stati sorpresi dopo l’ennesimo acquisto con banconote false grazie a dei commercianti di Celano. Gli esercenti si sono accorti dell’imbroglio denunciando tutto ai carabinieri. In cella sono finite arrestate due coppie di cittadini extracomunitari di origine marocchina residenti a Gioia dei Marsi e a Villavallelonga, M.T. di 26 anni, A.A. di 19 anni, D.A. (27) e M.A. (28), tutti in regola per quanto concerne il permesso di soggiorno. Sono difesi dall’avvocato Pasquale Motta.
L’articolata attività di controllo del territorio posta in essere dall’Arma dei Carabinieri per contrastare efficacemente ogni tipologia di illegalità e, in particolare, ogni forma di reati “predatori” continua a dimostrarsi efficace in particolare per l’impostazione data circa una maggiore presenza nei centri abitati anche con pattuglie a piedi.
Proprio tale criterio ha consentito al personale della Stazione Carabinieri di Celano di recepire tempestivamente la “presenza” di due coppie di cittadini extracomunitari di origine marocchina che, in alcuni bar del centro abitato, stavano “spacciando” banconote false.
Sulla scorta delle notizie acquisite i quattro anzidetti venivano localizzati e “bloccati”.
L’immediato sviluppo investigativo consentiva di acclarare che gli stessi, dopo essersi recati in due bar avevano “spacciato” altrettante banconote false da 10 euro con una tecnica molto semplice: la banconota veniva data in pagamento per l’acquisto di un prodotto dal costo esiguo (1 euro) ricevendo, contestualmente, il resto in monete e banconote da cinque euro.
Si acquisiva anche che gli stessi avevano “provato” a spacciare un’altra banconota in un terzo esercizio commerciale.
L’immediata perquisizione degli stessi consentiva di sequestrare ulteriori sei banconote da 10 euro “false”: il riscontro di ciò si aveva, oltre che dalla qualità della carta dal fatto che tutte le banconote, comprese quelle già “spese”, avevano lo stesso numero di serie.
Un altro particolare emerso dal contesto investigativo e che fa comprendere come l’attività illecita posta in essere dai quattro suddetti fosse stata pregressamente svolta, sempre con la stessa “tecnica” sopra evidenziata, è riscontrato dal loro possesso di alcuni sacchetti contenenti oltre 1.500 euro tutti in monete e in banconote da 5 euro. Ovviamente tale somma di denaro veniva sequestrata.
Come detto, i quattro venivano tratti in arresto e accompagnati presso le proprie abitazioni in regime di detenzione domiciliare a disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Vincenzo Barbieri, titolare del relativo procedimento penale.