Ortucchio. Il sindaco di Ortucchio ha contestato l’aumento del 30% delle tariffe di bonifica, accusando il Consorzio di cattiva gestione e facendo appello alle Organizzazioni Professionali colpevoli, secondo il suo parere, di non interessarsi al problema.
Una lettura che Confagricoltura L’Aquila respinge con fermezza, chiarendo che la realtà è ben diversa e che non si può diventare bersaglio di sterili polemiche.
“Questa stagione”, dichiara Fabrizio Lobene, Presidente di Confagricoltura L’Aquila,” ha avuto difficoltà, ma non peggiori del passato. La verità è che, quando le direttive del Consorzio, in passato, sono state rispettate, i danni per le aziende agricole sono stati contenuti. Il problema nasce da chi ha scelto l’irrigazione selvaggia, senza alcuna regola, generando concorrenza sleale tra agricoltori”.
Lobene rincara: “Il sindaco di Ortucchio, invece di proporre soluzioni, continua a fare solo polemica. Quando parla di costi appare confuso, stupisce che un amministratore in carica non conosca come vengono utilizzate le risorse o come si leggano i bilanci del Consorzio.
Mentre tutti gli altri sindaci hanno emesso ordinanze per limitare l’uso dell’acqua sotto la soglia minima, il sindaco di Ortucchio ha preferito chiudere gli occhi lasciando correre un’irrigazione senza regole, anzi spronando delle incoscienti ‘sceriffate’. Le regole si rispettano: è questo l’unico modo per trovare soluzioni comuni e garantire equità agli agricoltori onesti”. Sul piano tecnico, bene ha fatto il Consorzio a chiarire alcuni aspetti che si fa finta di dimenticare ma che sono state ben ampiamente illustrate durante l’assemblea pubblica di febbraio 2025. L’aumento dei ruoli consortili si è reso indispensabile poiché le tariffe erano ferme al 2018, mentre i costi hanno subito forti incrementi”.
Confagricoltura L’Aquila, che esprime la maggioranza degli amministratori del Consorzio, difende senza se e senza ma il loro operato fatto con conoscenza di causa e nella massima trasparenza.
Nei suoi interventi sulla stampa il Sindaco cerca di confondere deliberatamente i consorziati sulla destinazione dei fondi regionali derivanti dalla L.R. 42/2012 che sono destinati esclusivamente alla gestione idraulica dell’Incile, al funzionamento delle idrovore di 8000 e alla manutenzione ordinaria delle canalizzazioni principali, dimenticando che il Fucino si regge sul delicato equilibrio delle acque. Le risorse regionali, pari a 570.000 euro sono fondi destinati esclusivamente alla salvaguardia idraulica di tutto il comprensorio, dei suoi abitanti e di tutte le attività economiche non solo agricole. Queste risorse, tra l’altro mai aggiornate e insufficienti, non possono in alcun modo utilizzate per ridurre i ruoli consortili.
“Le aziende agricole del Fucino, conclude il Presidente Lobene, Presidente, meritano verità, rispetto e responsabilità. Su questi temi non accettiamo lezioni da chi, nei fatti, ha contribuito ad aggravare le criticità anziché risolverle. Come ricordava Platone ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta. Ai posteri la scelta dell’interpretazione migliore, ma per gli agricoltori e chi li rappresenta onestamente la via maestra resta sempre quella della verità, del buon senso e delle regole condivise”.