Tagliacozzo. Continua il botte e risposta tra il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, e il consigliere Alfonso Gargano sul rudere crollato a Villa San Sebastiano. “Con enorme stupore, apprendo le notizie apparse su diversi quotidiani online, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco del Comune di Tagliacozzo Maurizio di Marco Testa, sul pericoloso rudere in località Villa San Sebastiano”, ha commentato Gargano, “viene riferito che il tecnico del Comune Torrelli, si sarebbe recato nella giornata di ieri 11/02/2014, sul posto, per verificare l’accaduto; ebbene, lo stesso Ingegnere da me visto personalmente nel suo Ufficio ieri pomeriggio alle ore 17 circa, mi ha riferito che forse si sarebbe recato personalmente a fare una verifica sul posto nella giornata successiva, ovvero oggi 12/02/14. La cosa gravissima però, è la falsa dichiarazione rilasciata dal sindaco, dove lo stesso afferma :”non ho ricevuto alcuna segnalazione dai Vigili del Fuoco”. Nulla di più falso! I Vigili del fuoco, che ringrazio per il lavoro svolto con professionalità, non solo sono intervenuti immediatamente, mettendo in sicurezza ciò che il sindaco ha sottovalutato per due anni, ma hanno rimesso prontamente una dettagliata segnalazione al Comune di Tagliacozzo con protocollo n. 1720 dell’11 Febbraio 2014, ed invito la stampa a pubblicarlo per dissipare ogni dubbio! Non capisco poi se l’altra frase rilasciata dal sindaco, dove afferma che la strada è poco transitata, sia una inconcludente giustificazione per non intervenire! Ribadisco ancora una volta che il Comune ha l’obbligo di tutelare la pubblica incolumità, intervenendo immediatamente per mettere in sicurezza situazioni simili, rifacendosi in un secondo momento sul privato inadempiente. Non è corretto che un sindaco prenda in giro la sua popolazione dicendo che non ha ricevuto alcuna segnalazione, né per il popolo, tantomeno per chi si è adoperato per sostituirsi alla sua inadempienza. Sarà il lettore a giudicare con i fatti, l’ennesima figuraccia del nostro amato Comune”.