Avezzano. Loreto Ruscio bacchetta la segreteria provinciale del Pd: “quello che è successo è una vera indecenza”. L’uscita di scena dei due giovani aspiranti segretari, Francesco Piacente e Stefano Albano, e la corsa unitaria dell’uscente Marzio Mazzetti, è stata fortemente criticata da Ruscio per il quale la democrazia in questa vicenda è venuta meno. “Aspiranti candidati che si ritirano dopo aver raccolto decine di firme di loro sostenitori per concorrere alla segreteria provinciale”, commenta Ruscio, “un gruppo di parlamentari (una), consiglieri regionali e altri pochi illuminati che annunciano, dopo il conclave, abbiamo il papa. E il congresso che lo facciamo a fare? Per dire che non è vero che gli iscritti si sono dimezzati durante la gestione uscente? Che i problemi del Consorzio acquedottistico marsicano (Cam) sono stati affrontati e risolti? Ribadisco che il congresso si è già celebrato in una piccola stanza aquilana dove hanno deciso di premiare il segretario uscente con la sua riconferma. Non si tratta di una candidatura unitaria, ma della candidatura unica di una parte del partito che non ha la fiducia di buona parte degli iscritti cui è stato tolto il diritto di esprimersi. Non potendogli riconoscere altri meriti, è stato invece rinnovata la fiducia nei confronti della persona che in questi anni meglio di chiunque altro si è fatto interprete fedele della volontà degli eletti, assecondandoli nella loro esigenza di mantenere un partito debole e soprattutto silenzioso, sempre in disparte rispetto ai problemi della nostra comunità. E così potremo continuare a mantenere anche per il prossimo futuro la sordina sulle sfide che ci attendono e, in particolare, sulle scelte politiche in vista delle imminenti elezioni regionali”. Vista la situazione Ruscio ha chiesto: “di sospendere questo congresso farsa sollevando in ultimo il problema delle schede elettorali irregolari. Confido negli organi superiori del partito. Certamente non rinuncio alla battaglia e soprattutto a denunciare che c’è anche un altro partito, fatto da militanti che non hanno ambizioni ma solo una gran voglia di fare politica e confrontarsi seriamente sulle idee. La democrazia è fatta di confronto. Il congresso del PD della provincia dell’Aquila oggi non è il luogo deputato al confronto”.