Avezzano. Si infiamma la campagna elettorale in città in vista del ballottaggio di domenica e continua lo scontro tra Roberto Verdecchia, assessore uscente, e Gabriele De Angelis, candidato alla carica di primo cittadino.
“Continuano le menzogne e le offese alla città e ai giovani. L’ex assessore parla di giovani, ai quali non ha mai stretto la mano, e di bilanci comunali, veicolando informazioni artefatte. Dimentica che i giovani si sono costituiti in associazione -La voce delle idee- ed hanno dato vita ad una lista scesa in campo al fianco del sindaco Giovanni Di Pangrazio”, ha commento l’assessore uscente Verdecchia, “tutti sanno che, per tre anni, ha ricoperto il ruolo di assessore comunale con ben 21 deleghe senza riuscire a creare opportunità lavorative, attrazioni di fondi regionali ed europei e attrazioni di imprese per il nostro territorio. Si è forse dimenticato che questa città, solo dopo essersi liberata di lui, è riuscita a raggiungere importanti traguardi:
circa un milione e mezzo di fondi europei attraverso bandi nel settore sociale, circa 5 milioni di euro del Masterplan per la ristrutturazione del Parco ARSSA e di piazza Torlonia oramai restituiti alla città, circa 50 milioni di euro sull’idrico integrato delle acque per l’imprenditoria agricola nel Fucino, bando per l’affidamento del centro smistamento merci, circa 84 milioni per la costruzione del nuovo ospedale di Avezzano e della Marsica e tanto altro. Di cosa parla l’ex assessore? Del fumo, del nulla! Se ne faccia una ragione, i cittadini hanno capito e sono oltremodo disgustati dai manifesti elettorali affissi in città, offensivi e volgari per la nostra comunità. Si rimbocchi le maniche e cerchi, piuttosto, di dare un positivo contributo a questa città e a questo territorio. Nulla di personale, ma è giusto che i cittadini sappiano. Faccia capire una volta per tutte qual è la sua proposta per Avezzano!!! O sta aspettando le direttive di soggetti di altre città?”.
Secca la risposta del candidato sindaco De Angelis. “Verdecchia non riesce a confrontarsi senza cercare l’offesa personale, ma sto iniziando a imparare la politica e comprendo che, quando si toccano temi sensibili, c’è sempre qualcuno deputato a gettarla in caciara”, ha spiegato De Angelis, “una “delega” non scritta che il sindaco ha affidato al fedelissimo Verdecchia che, in quanto al fenomeno della delinquenza, se non altro per assidue frequentazioni professionali, ha sicuramente più “competenze” di me. Una cosa, tuttavia, è certa: rappresentare Avezzano come un’oasi di sicurezza in cui non si verificano quotidianamente furti e scippi è una visione non solo distorta ma intellettualmente disonesta. I cittadini vivono nel terrore di trovarsi ladri in casa, anche di giorno. E’ puerile cercare di scaricare le responsabilità sul prefetto e sulle forze dell’ordine che, con i pochi mezzi a disposizione, fanno miracoli”. “Questo non toglie che il sindaco possa e debba fare molto di più, con una presenza mirata della polizia municipale in alcune zone della città che, in certe ore, diventano a forte rischio”, ha continuato De Angelis, “di sicuro sono insufficienti le telecamere di videosorveglianza, gestite con l’incuria e la superficialità che caratterizzano questa amministrazione priva di progettualità. Riguardo alle critiche alla mia persona, infine, ricordo che quando decisi di andarmene il sindaco mi pregò di rimanere, definendomi “il miglior assessore”, anzi, il migliore di tutti noi”, ringraziandomi per “l’impagabile” lavoro svolto.
Che ora sostenga il contrario e cerchi goffamente di farsi bello anche con i risultati da me ottenuti, la dice lunga sul valore della parola di quest’uomo. Riguardo alle prospettive di lavoro per i giovani, il sindaco non ha mai spiegato come intende impedire la fuga dei nostri ragazzi dal territorio. Noi abbiamo costruito tutto il programma intorno a loro, perché è al futuro che guardiamo, non certo a fare dei nostri giovani dei portatori di voti per il fratello del sindaco alle prossime regionali o politiche. Non avendo argomenti, Di Pangrazio ci informa che 24 giovani sono stati in una lista, per l’appunto, di giovani. Non c’è stata notizia più rilanciata di questa, tanto che questa stessa lista è stata presentata non una ma almeno quattro o cinque volte, una delle quali nella casa comunale, che in campagna elettorale è stata trasformata con imbarazzante disinvoltura in una sezione di partito. La differenza sostanziale è che noi, i giovani, non li abbiamo solo candidati, li porteremo in consiglio comunale a far sentire le loro ragioni. Con lui, invece, si ritroveranno ancora una volta a a corte tutti i vecchi arnesi che sono in consiglio comunale da decenni. Mi fa sorridere, infine, l’insinuazione del tutto infondata che io sia teleguidato. Una precisione, a tal riguardo, la devo: io non ho mai scorazzato in auto blu”.