Luco dei Marsi. Non si placa il botta e risposta tra il primo cittadino di Luco, Domenico Palma, e i consiglieri d’opposizione del gruppo Uniti per Luco. Dopo la richiesta di dimissioni del sindaco proposta dalla minoranza, Palma ha replicato accusando i consiglieri di strumentalizzazione. La loro risposta non si è fatta attendere. “Caro Sindaco la tiritera sulla eredità delle “precedenti amministrazioni” ormai non funziona più”, hanno spiegato in una nota, “per demagogia (o per ignoranza) avete fatto promesse elettorali che non potevate mantenere: il blocco della variante, la riduzione delle tasse, l’ordine pubblico, ecc. Ora scopriamo che la strada si farà, le tasse sono aumentate a dismisura, i problemi di ordine pubblico sono rimasti invariati se non peggiorati. Questo sarebbe già sufficiente per una dichiarazione di fallimento. Riassumendo: 1) “Luco Futura” si frantuma con la scissione del “Gruppo Autonomo” che non risparmia pesanti critiche alla sua amministrazione; 2) dopo uno stillicidio continuo di chiacchiere e di lettere, in consiglio si scambiano gravi accuse un consigliere e un assessore. Il consigliere Patierno, indispensabile per la tenuta della maggioranza, Le chiede la nomina di assessore al posto di Ciocci, l’assessore Ciocci (non più consigliere per accordi osceni interni a Luco Futura, garante Lei, novello politico) Le chiede di tener fede agli accordi. Lei deve scegliere tra il rispetto della parola data e la vergogna di venirne meno. Lei oggi realisticamente può solo porre fine alla disastrosa esperienza di “Luco Futura” per non provocare ulteriori danni al paese. Abbia uno scatto d’orgoglio, lo faccia per i suoi concittadini. Lei ha ereditato dalle “precedenti amministrazioni” un bilancio con i conti a posto e con un avanzo di amministrazione considerevole come è stato certificato dalla Corte dei conti e dalle approvazioni dei bilanci consuntivi operate dalla Sua stessa maggioranza. E’ ormai chiara a tutti la doppiezza che vi ha portato a riconoscere la correttezza delle “precedenti amministrazioni” negli atti ufficiali e a sparlare invece nei capannelli e con la propaganda su presunti indebitamenti e scorrettezze. Trasparenza sig. Sindaco non significa che nel Consiglio ci si può denigrare e offendere, ma significa accesso totale alle informazioni relative all’organizzazione e all’attività della pubblica amministrazione. Informazioni che devono fornirsi “in primis” ai consiglieri. Non è trasparenza allontanare dipendenti pubblici dalle loro mansioni per sostituirli con personale “amico” o aspettare il richiamo del Prefetto e del Difensore Civico per consegnare la documentazione richiesta dai consiglieri comunali. Non è trasparenza negare le riprese del consiglio comunale. Ma forse Lei viene da un’altra scuola. Abbia rispetto sig. Sindaco della storia dei consigli comunali di Luco dei Marsi. La sconsigliamo vivamente di parlare di cose che non conosce. Quella di Luco è una storia di dibattito civile, rispettoso dei consiglieri e dei cittadini. Tutti, indistintamente, hanno sempre rispettato le funzioni e i luoghi, anche quando si discuteva di fatti e di problemi gravi, di vitale importanza per la nostra comunità. Siamo in tempo di Pasqua sig. Sindaco e Le perdoniamo la bassezza con la quale ha voluto sottolineare le assenze forzose del consigliere Cherubini. Eppure Lei dovrebbe applicare la legge che dice che i consigli vanno tenuti nei giorni e nelle ore che favoriscono la partecipazione dei consiglieri. Provi a convocare i consigli di sabato, magari oltre ai consiglieri (Cherubini compreso) parteciperanno anche tanti cittadini. Ricordiamo, infine, solo alcuni discutibili atti della Sua amministrazione: 1) La transazione di 10.000 € in favore dell’ex segretario comunale che la Corte dei conti ha ritenuto non dovuti; 2) La non impugnazione della sentenza di 1° grado (dimenticanza?) a favore di un ex dipendente che è costata al Comune circa 53.000 €; 3) L’oscura vicenda sulla realizzazione di un impianto fotovoltaico nel Fucino che porterà nelle tasche di un soggetto privato circa 150.000€ annui; 4) La eliminazione quasi totale dei contributi alle associazioni di volontariato; 5) La eliminazione del servizio di scuolabus; 6) La rinuncia al finanziamento della regione (320.000€) per la costruzione di un asilo nido per non impegnare 80.000€ del Comune distribuibili in almeno10 anni; 7) L’incapacità di gestione e la successiva dismissione della società Fucino Gas che aveva portato nelle casse comunali più di 2 milioni e cinquecentomila euro; 8) L’impegno di risorse comunali (migliaia di euro) in favore della Polizia provinciale per compiti che, tra l’altro, è già tenuta a svolgere e ignorando che l’ordine pubblico è compito esclusivo dello Stato; 9) Decapitazione dell’ufficio dei Vigili Urbani con sostituzione del più che titolato responsabile del servizio con personale con rapporto precario e che ci costa circa 19.000€.; 10) Attivazione di un mutuo di oltre un milione di euro per anticipare il pagamento delle imprese fornitrici senza prevedere alcun investimento”.