Pescina. Arrivano fondi per un nuovo ospedale da 13 milioni a Pescara pronto a luglio, quando l’emergenza covid sarà pressoché finita. Nel frattempo l’ospedale di Pescina è vuoto, alcune cliniche sono chiuse, come è chiuso il punto di primo intervento a Tagliacozzo perché il personale è stato trasferito altrove.
Il decreto firmato nella notte dal presidente della Regione sta facendo riflettere cittadini e mondo politico. Il provvedimento per far partire il progetto, caratterizzato da una gara lampo, è stato approvato dal presidente della Regione, Marco Marsilio, nella tarda serata di sabato, vigilia di Pasqua. La notte stessa è partita la procedura per l’individuazione dell’operatore economico che lo realizzerà con il termine ultimo per la presentazione delle offerte fissato per oggi alle ore 17,30. Alle 18 inizierà l’apertura delle buste che andrà ad oltranza, fino alla consegna del cantiere che avverrà giovedì mattina. Il cantiere, che sarà attivo sette giorni su sette, h24, e in 14 giorni saranno disponibili i primi posti letto.
Ma l’opera servirà per l’emergenza? Se lo chiede il consigliere aquilano Pierpaolo Pietrucci che ha sollevato alcuni interrogativi su quanto sta accadendo e sulle conseguenze che porterà l’opera nel post emergenza.
“Meditate su quello che vuole fare la giunta della Regione Abruzzo”, afferma Pietrucci, “un ospedale nuovo a Pescara Covid da 13 milioni di euro. Intanto abbiamo l’ospedale di Pescina vuoto, cliniche vuote e personale in cassa integrazione. Un ospedale quello di Pescara che poi magari diventa il presupposto per avere il Dea di secondo livello.
Leggo una destra locale evidentemente imbarazzata, giustificare la giunta regionale con le consuete riprese de ‘ju lattaro’. Vorrei ricordare che i soldi per il Delta Medico ci sono già (non per concessione ma per diritto) perché previsti per la ricostruzione del San Salvatore, mentre la centrale unica del 118 è già finanziata da anni, grazie alla donazione della Regione Emilia Romagna da 6,5 milioni di euro. Ergo non ci stanno regalando niente”.
“Non è prevista nessuna misura compensativa rispetto ai soldi che vengono “buttati” per costituire a Pescara un ospedale nuovo che dovrebbe essere pronto per luglio quando si spera e si presume per altro che siamo fuori dall’emergenza”.
Secondo Pietrucci, “questa cosa presuppone una definitiva riorganizzazione della rete ospedaliera dell’emergenza (a oggi il modello vincente contro il Covid è la diagnosi preventiva con i tamponi e la medicina territoriale con i medici di base). Rafforza l’ospedale unico del Dea di II livello su Pescara senza discussione e senza dibattito regionale alcuno. Fermate per favore questo sperpero di denaro pubblico che pagheranno i cittadini Abruzzesi”.