Avezzano. Non torneremo a lavorare fino a quando non avremo delle certezze. Questa la risposta che i lavoratori della fonderia della zona industriale della città hanno dato ai vertici dell’azienda arrivati in Abruzzo per prendere parte al vertice convocato in Regione. Da giovedì hanno occupato la fabbrica bloccando l’attività produttiva. La loro paura è che la Vesuvius, multinazionale con sede a Londra, possa chiudere lo stabilimento marsicano a seguito della riorganizzazione dei vari siti europei. “Vesuvius smentisce categoricamente di aver rifiutato la richiesta, avanzata dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali, di fissare un incontro in data 13 maggio”, hanno commentato dall’azienda, “a causa di impegni improcrastinabili, il management dell’azienda ha infatti proposto una data alternativa e ha concordato con le Istituzioni locali lo spostamento dell’incontro in data 19 maggio alle 11.30. Inoltre, Vesuvius tiene a chiarire che, in data odierna (ieri per chi legge) una delegazione aziendale ha incontrato le organizzazioni sindacali nella sede regionale dell’Aquila”. Alle 14, infatti, parte dei lavoratori hanno lasciato il sito e si sono recati all’Aquila insieme ai sindacati per incontrare con l’assessore regionale all’attività produttive, Giovanni Lolli, e al consigliere regionale, Lorenzo Berardinetti, l’azienda. “Come ci aspettavamo non abbiamo avuto delle risposte concrete da parte della Vesuvius”, ha commentato Domenico Fontana della Cgil, “abbiamo apprezzato la posizione della Regione che come noi vuole tutelare l’azienda e lottare per preservare i livelli occupazionali”. Durante l’incontro i rappresentanti sindacali e le rsu di stabilimento hanno espresso la loro preoccupazione per il futuro ai rappresentanti della Regione e alla responsabile del personale della Vesuvius, Chiara Spadone, e al direttore dello stabilimento marsicano, Gianluca Rodorigo. Lolli e Berardinetti si sono detti pronti a risolvere la vertenza dialogando con la multinazionale e rendendosi disponibili per nuovi incontri con i manager in qualsiasi giorno. “L’azienda ha rappresentato la necessità di rifornire il mercato al fine di evitare la perdita di commesse vista la valenza delle produzioni sui sistemi di sicurezza dei cicli produttivi dell’acciaio”, si legge nel documento siglato dalle parti, “ma le organizzazioni hanno ribadito la non disponibilità alla ripresa della normale attività in assenza di impegni certi sul futuro dello stabilimento di Avezzano che garantiscano la tutela dei posti di lavoro ed evitino il trasferimento di produzioni in altri siti. Chiedono pertanto un confronto sul piano industriale quinquennale e sulle prospettive del sito di Avezzano”. I dipendenti della Vesuvius, però, non hanno accettato di riprendere l’attività lavorativa proseguendo con l’occupazione della fabbrica fino a quando non avranno delle risposte concrete.