Avezzano. I lavoratori della Fiamm scioperano per un giorno contro il mancato rinnovo del contratto di secondo livello. Ieri i dipendenti del sito industriale della zona nord della città hanno incrociato le braccia per un’ora ogni turno e poi hanno partecipato alle assemblee per dialogare con le parti sociali. L’azienda, infatti, non ha voluto firmare la piattaforma presentata dalle parti sociali e hanno rilanciato chiedendo di non alzare il costo del lavoro per permettere così un nuovo investimento. Il sito industriale ha annunciato anche che se il costo del lavoro non verrà alzato troppo è intenzionata a investire altri 30 milioni di euro per il raddoppio dello stabilimento di Avezzano con nuove assunzioni sul territorio. Lo stesso discorso venne fatto ai dipendenti del sito marsicano, circa 240, anche nel 2009 e tutti accettarono in vista dell’ampliamento dello stabilimento. A novembre i rappresentanti dei sindacati hanno posto sul tavolo di lavoro una piattaforma per l’accordo di secondo livello ma l’azienda non l’ha voluto firmare. In ballo c’erano i nuovi contratti e una rimodulazione dei premi di presenza e premi produttivi che nel 2009 vennero ridotti in concomitanza con il maxi investimento di 35milioni di euro. La Fiamm, infatti, decise 5 anni fa di non aprire un altro stabilimento in Europa dell’Est ma di contrare tutta la sua produzione ad Avezzano. Questa operazione, costata 35milioni di euro, portò all’assunzione di 110 dipendenti, tra laureati e diplomati. Ai lavoratori vennero chiesti dei sacrifici e una riduzione dei premi. La promessa era quella che a distanza di qualche anno tutto sarebbe tornato come prima, in realtà non è andata così. I premi non sono stati ancora rimodulati e di firmare l’accordo per il contratto di secondo livello per il momento l’azienda non ne vuole sapere. Per questo il consiglio di fabbrica ha deciso di indire lo sciopero che ha avuto la massima adesione da parte dei lavoratori. Durante l’astensione si sono tenute anche le assemblee, l’ultima tra le 22 e le 23.