Tagliacozzo. Non è solo il fiume Liri a destare preoccupazione per il pessimo stato delle acque: anche nel fiume Imele sono state avvistate chiazze dense e schiuma grigia. Il fiume – che nasce a Verrecchie (Comune di Cappadocia) e confluisce nel torrente Ràfia, nel territorio di Capistrello – è infatti classificato tra i peggiori dell’Abruzzo per quanto riguarda la qualità delle acque, secondo i dati dell’Arta per il trienno 2015-2017, pubblicati dalla Regione solo qualche mese fa.
La schiuma e le chiazze nelle acque del fiume Imele, aumentate notevolmente nelle prime ore della mattinata di ieri (come segnalano numerosi cittadini), sono probabilmente causate da scarichi a uso domestico o aziendale. Secondo uno studio dell’Arta, infatti, tra le prime cause dell’inquinamento dei fiumi abruzzesi c’è infatti la scarsa o nulla depurazione, con scarichi fuori norma.
Secondo l’Arta, il fiume Imele è tra i peggiori fiumi della regione (insieme a Raio, Giovenco, Vibrata e Mavone) sia per lo stato chimico che per quello ecologico, che classificano i corsi d’acqua in cinque possibili categorie: pessimo, scadente, sufficiente, buono ed elevato. L’Imele si trova nella categoria peggiore (“pessimo”). La situazione non è molto migliore nel resto della regione: i fiumi abruzzesi si trovano raramente nelle categorie “buono” o “elevato”. Infatti, in Abruzzo il 71% dei fiumi e il 52% dei corpi idrici sotterranei non centra l’obiettivo europeo di qualità che doveva essere raggiunto entro il 2015.