Tagliacozzo. Presenza eccessiva di coliformi fecali, oltre il limite previsto dalla legge, dal depuratore che finiscono nel fiume Imele. Una diffida è stata inviata dalla Provincia dell’Aquila al Consorzio acquedottistico marsicano, al comune di Tagliacozzo, e alla direzione dei lavori pubblici servizio acque e demanio pubblico della Regione Abruzzo, oltre che all’Ufficio qualità delle acque. La presunta irregolarità è emersa dalle analisi dell’Arta e della Asl e così il Cam è stato diffidato dal continuare a scaricare nel Fiume Imele, dal depuratore che serve le frazioni di Villa San Sebastiano Nuova e Villa San Sebastiano Vecchia. Secondo le analisi, ci sarebbe la presenza di “Escherichia coli” oltre i parametri previsti dalla legge. In particolare, la legge fissa il limite di 5.000 Ufc/100ml, cioè Unità formanti colonie ogni cento millilitri. Mentre dalle analisi il dato rilevato arriva a 7.800. Gli accertamenti sono stati datti dall’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente e notificati due settimane fa. Si chiede quindi di interrompere lo scarico nel fiume Imele. La diffida è stata presentata dal dirigente dell’amministrazione provinciale, Francesco Bonanni, e ora il consorzio dovrà comunicare i provvedimenti adottati per far rientrare nell’ambito dei parametri di legge gli scarichi del depuratore. L’autorizzazione in questione prevede la possibilità di scaricare nel fiume acque reflue urbane, sia domestiche, sia della pioggia e di scolo, dopo il passaggio nel depuratore di Tagliacozzo.