Canistro. Nuovo colpo di scena nella vicenda della Santa Croce. Il Tribunale del Riesame dell’Aquila, “con un’ ordinanza ha revocato la misura cautelare e dichiarato l’inefficacia del decreto di tutti i sequestri preventivi nei confronti dell’amministratore di Sorgente Santa Croce Spa”, Camillo Colella. Lo rende noto con un comunicato la stessa società che imbottiglia l’acqua con sede a Canistro (L’Aquila). Colella era stato arrestato ai domiciliari lo scorso 4 novembre dalla Guardia di finanza, con l’accusa di avere evaso il fisco per circa 13 milioni di euro. “Prossimamente saranno rispettati tutti gli impegni nei confronti di Fisco, dipendenti e fornitori – annuncia la nota – L’ingegner Colella, sempre fiducioso nella giustizia, difeso dall’avvocato Mastrodicasa delegata dello studio romano Alessandro Diddi e dallo studio associato Fasciani di Avezzano (L’Aquila), coglie l’occasione per ringraziare tutte le maestranze, i fornitori e i clienti che hanno continuato ad acquistare ininterrottamente acqua Santa Croce”. Dalla Santa Croce arrivano inoltre rassicurazioni riguardo alla produttività dell’azienda: “lo stabilimento continua a lavorare”. I difensori dell’amministratore delegato hanno sostenuto che l’azienda è “in regola relativamente a tutte le spettanze di dipendenti e fornitori e con tutti gli impegni presi nei confronti dei propri clienti”. L’indagine nei confronti di Colella è stata avviata dopo una verifica fiscale, eseguita dai finanzieri del capoluogo abruzzese nel 2011, nei confronti della società. Gli accertamenti, dopo indagini economico-finanziarie, hanno portato alla scoperta di rilevanti importi, per circa 9 milioni di euro, sottratti secondo l’accusa al pagamento dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte sui redditi (Ires, Irap) relative agli anni dal 2008 al 2013. Con riferimento a tali omissioni, Colella era stato denunciato. Le attività d’indagine erano quindi state estese all’accertamento di tutte le posizioni debitorie della società nei confronti del fisco, anche in considerazione delle precedenti indagini svolte dalla Direzione regionale Abruzzo e della Direzione provinciale dell’’Aquila dell’Agenzia delle Entrate.