Aielli. “Sara è stata eroina del bene, aveva un cuore che traboccava d’amore e noi di questo ne siamo testimoni. Che la sua storia ci renda più accoglienti, siate persone accoglienti, vivente in comunione, in questo modo eviteremo che la terra diventi un posto orrendo. Perseverare nel bene ci permetterà di essere umani e mai disumani”.
È stata un’omelia profonda quella di don Luigi Incerto, ieri sera nella parrocchia di Aielli stazione, dove è stata celebrata una messa in ricordo di Sara Sforza, 23enne che perse la vita lo scorso 2 gennaio, travolta da un giovane che per la sua morte è stato condannato pochi giorni fa a quattro anni, per il reato di omicidio stradale.
Piena di amici, parenti e di tutte le persone che in questi mesi si sono strette intorno alla mamma Domenica, al padre Fabio e alla sorella Silvia, la chiesa di San Giuseppe, dove le parole di don Luigi sono arrivate come consolazione in un silenzio rotto solo dalla musica e dai canti dei tre musicisti intervenuti alle celebrazione.
Don Luigi Incerto ha parlato ai tanti fedeli richiamando il monito del 1993 di Papa Giovanni Paolo II, quando condannò la mafia e la invitò a convertirsi: “Arriverà per tutti il giudizio di Dio”, ha detto il sacerdote, “quando arriveremo al suo cospetto Dio ci farà una sola domanda, indiscussa e uguale per tutti. Sara è arrivata davanti a lui con un cuore pieno d’amore e non era impreparata”.
Ha parlato poi della vicenda della giovane travolta mentre era in compagnia del suo fidanzato come di “una vicenda che ci ha messo di fronte alla vita che diventa disumana e che ci ha fatto vedere di come le persone a volte si trasformano in aguzzini”.
E in conclusione quell’invito a ringraziare i genitori di Sara: “Saremmo dovuti essere noi a consolarli e invece ecco che loro si sono trasformati in nostri consolatori”, a dimostrazione della forza che ha un legame indissolubile suggellato da un amore immortale.
Alla fine della funzione religiosa la giovane Sara Sforza è stata omaggiata da un concerto in piazza Risorgimento dove i bravissimi Enrico Mascetti, Mirko Rossi e Emanuele Di Carlo sono riusciti ad alternare momenti di grande commozione anche con qualche simpatica risata. Per loro tanti applausi da tutti.
Alla fine quegli auguri urlati al cielo, mentre 25 lanterne volavano, squarciando il buio con la luce dei colori, per salutare la ragazza che amava la bellezza, la moda e l’estetica. Che voleva bene a tutti e che “avrebbe voluto vedere solo tanti sorrisi”, anche lì, quella sera.
E così “Auguri Sara” e un lungo battito di mani con il naso all’insù.
Il video
Abiti eleganti in passerella ad Aielli per la notte da sogno dedicata a Sara Sforza (FOTORACCONTO)