Avezzano. Troppe nuvole sul futuro della Santa Croce, cresce la preoccupazione tra le parti sociali. Ieri mattina, nella sede della Regione, c’è stato un acceso confronto tra il vice presidente, Giovanni Lolli, il patron della Santa Croce, Camillo Colella e le parti sociali. Al centro di dibattito le varie pertinenze dello stabilimento e delle condotte che portano l’acqua nel sito di Canistro. Per la Regione, infatti, alcune di queste componenti sarebbero di sua proprietà e quindi potrebbero essere messe a bando insieme alla concessione di imbottigliamento dell’acqua della Sponga Sant’Antonio, per Colella, invece, sarebbero della sua società e quindi non utilizzabili da un futuro gestore delle acque. In ballo c’è anche il marchio Santa Croce. In questo rimbalzo di responsabilità ci sono però già degli sconfitti: i 75 lavoratori. Sono loro, infatti, che da ottobre rimarranno senza contratto di solidarietà e senza ammortizzatori sociali per il futuro. “Il nuovo bando ancora non parte proprio perchè c’è una situazione che deve essere superata legata alle pertinenze e alla contesa della proprietà tra l’azienda e la Regione”, ha commentato Marcello Pagliaroli della Flai – Cigl, “al di là del bando senza proroga della concessione delle acque i lavoratori andranno a casa. Noi abbiamo chiesto aiuto alla Regione perchè abbiamo 45 giorni per chiudere la trattativa sindacale e trovare una soluzione. Stiamo cercando di verificare attraverso il ministero se c’è la possibilità di ricorrere a una cassa integrazione straordinaria per eventi imprevisti in modo da assicurare per un anno un reddito ai dipendenti e poi passare alla mobilità. I prossimi giorni saranno decisivi”. Intanto in azienda continuano a lavorare circa 25 dipendenti con i contratti di solidarietà. Gli ammortizzatori a ottobre finiranno e l’azienda resterà bloccata.