Canistro. Non hanno avuto neanche il tempo di festeggiare i lavoratori, con una cena in piazza con tanto di fuochi d’artificio, che il gruppo Colella con la controllata Italiana Beverage, che ha partecipato al bando per la concessione della sorgente Sponga di Canistro, ha presentato istanza di accesso agli atti della gara bandita dalla Regione Abruzzo. La gara si è conclusa ieri con l’assegnazione provvisoria al gruppo Norda. Colella sta per “preparare il ricorso che sarà presentato all’atto dell’aggiudicazione definitiva della concessione se sarà superato il vaglio dell’ufficio Via”.
L’imprenditore Camillo Colella, che guida l’omonimo gruppo che controlla anche la società per azioni Santa Croce che, fino all’anno scorso, aveva la concessione della sorgente Sponga e che ha in atto con la Regione un serrato contenzioso legale e giudiziario, annuncia quindi battaglia e ciò potrebbe allungare i tempi per l’avvio dell’attività per la nuova gestione. La Santa Croce è proprietaria dello stabilimento di Canistro, delle infrastrutture e dell’omonimo marchio di acqua minerale.
“Abbiamo inoltrato una richiesta di accesso agli atti per valutare il lavoro della commissione di gara che già ci sembra viziato da passaggi illegittimi e conseguenti risultati discutibili, anche se siamo solo all’aggiudicazione provvisoria perché ora si deve pronunciare il Via”, spiega Colella. “È piuttosto singolare che lo stesso progetto presentato dalla mia azienda meno di 2 anni fa nella precedente gara da noi vinta, il cui bando fu annullato dal Tar per l’omessa valutazione di impatto ambientale da parte della Regione, oggi sia stato valutato con 17,75 punti di meno – continua l’imprenditore – e in questo modo non sia ritenuto neppure meritevole di varcare la soglia dei 65 punti necessari per accedere alla graduatoria: non avrà, quindi, diritto al subentro qualora l’aggiudicatario provvisorio non dovesse soddisfare i requisiti, questo nonostante ci sia uno stabilimento esistente e moderno con tutte le infrastrutture a norma”. “Tutto questo a fronte del fatto che la società vincitrice dovrà costruire uno spazio produttivo – rimarca Colella – con il problema di acquisire terreni agricoli privati individuati dal Comune che devono essere resi idonei per un insediamento industriale con legittimi percorsi amministrativi. Vigileremo su tutto”. Colella inoltre chiarisce anche che non venderà né affitterà lo stabilimento marsicano, “che costituisce la base logistica per la produzione spostata in Molise”. Fa poi notare che “c’è il conflitto di interessi della dirigente regionale Iris Flacco, presidente della commissione di gara ed esaminatrice, alla luce del coinvolgimento in vicende giudiziarie attivate in seguito alle nostre denunce”. “Voglio ricordare che attendiamo il pronunciamento del Consiglio di Stato sia in riferimento al nostro ricorso al Tar sulla revoca del precedente bando che su quello attuale – continua Colella – E poi ribadisco che non ci fermeremo nella battaglia legale contro le vessazioni e le ingiustizie subite dalla Regione, in particolare dal vice presidente Giovanni Lolli e dalla stessa dirigente Flacco”. In ultimo, il patron evidenzia il fatto che “il marchio Santa Croce è di mia proprietà e regolarmente registrato, mentre la sorgente in gara è la Sant’Antonio Sponga di Canistro, per cui diffideremo e perseguiremo secondo legge ogni improprio accostamento”.