Canistro. La Santa Croce dovrà pagare un milione di euro tra tfr, stipendi arretrati e ferie non godute a circa 50 ex dipendenti. A deciderlo è stato il giudice del lavoro, Antonio Stanislao Fiduccia, che ha così messo fine a una delle tante diatribe tra il patron dell’acqua, Camillo Colella, e gli operai che fino a 4 anni fa hanno lavoratori nel sito di Canistro. Lo stabilimento dove si imbottiglia l’acqua della Sponga chiuse nell’ottobre del 2016 e i lavoratori vennero licenziati nel febbraio 2017.
Subito dopo iniziò il braccio di ferro con la proprietà che portò subito parte dei 75 dipendenti a rivolgersi alla giustizia per avere quello che gli spettava: trattamento di fine rapporto, dei mesi di stipendio e le ferie non godute. Colella contrattaccò chiedendo a sua volta ai suoi ex dipendenti un risarcimento danni per i presunti danni causati all’azienda per degli scioperi organizzati subito dopo la chiusura. Nei giorni scorsi il giudice del lavoro del tribunale di Avezzano ha messo la parola fine su questa vicenda rigettando le richieste di Colella perchè “le opposizioni proposte da sorgente Santa Croce spa non sono fondate e non possono essere accolte”.
Secondo il giudice infatti la perdita della concessione “deve ritenersi fatto senz’altro imputabile alla società, la quale, pur essendo risulta vincitrice nella gara indetta dalla Regione nel 2015, si è, tuttavia, vista revocare l’aggiudicazione provvisoria per irregolarità contributive. Ne discende, pertanto, la piena spettanza delle retribuzioni reclamate da lavoratori e relative ai periodi da ottobre 2016 a febbraio 2017”. Già nei prossimi giorni gli avvocati dei lavoratori, Luca Salvatori e Filippo Paolini, presenteranno alla società una richiesta di tfr, stipendi e ferie non godute alla società per ciascun dipendente e ne chiederanno l’immediato pagamento.