Canistro. “E’ un continuo sequestro e dissequestro, mi sento vessato e perseguitato da una situazione sulla quale hanno grosse colpe la Regione, i sindacati e il Comune di Canistro”. Così il patron della Santa Croce, Camillo Colella, sulla situazione legata al rapporto conflittuale con la Regione Abruzzo, in particolare alla vecchia e alla nuova concessione della sorgente sponda di Canistro (L’Aquila), dove l’azienda di acqua minerale possiede lo stabilimento e il marchio.
Colella, ex concessionario, si riferisce soprattutto al contenzioso con la Regione e ai pronunciamenti favorevoli della magistratura sui ricorsi presentati dall’azienda, ultimo dei quali il dissequestro del camion di acqua sequestrato dai carabinieri nelle passate settimane. “Gli incredibili fatti che si sono succeduti e si stanno ancora, purtroppo, succedendo stanno causando danni ingenti all’azienda che alla fine qualcuno, ciascuno per la propria responsabilità, sarà chiamato a pagare – continua Colella -. E’ la quarta volta che la magistratura ci dà ragione in merito a ricorsi fatti contro di me dalla Regione e da altre istituzioni, l’ultima pochi giorni fa, da parte del tribunale del Riesame dell’Aquila, sul sequestro del camion da parte dei carabinieri. Spero che nel nuovo anno alla luce dei pronunciamenti del Tar, del Consiglio di stato, del Tribunali e della Regione con il nuovo bando, si chiarisca una vicenda che non sta facendo male solo all’imprenditore che ha investito molto, ma anche ai dipendenti, all’indotto, al paese di Canistro, ed anche ai cittadini abruzzesi – conclude l’imprenditore molisano – perchè la preziosa acqua finisce nel fiume senza che l’ente incassi nulla”.
Oggi intanto comincerà l’iter per l’assegnazione della nuova concessione della sorgente Sponga di Canistro (L’Aquila) in seguito al bando emanato dalla Regione Abruzzo, scaduto lo scorso 15 dicembre, alla quale hanno risposto quattro imprese. Domani pomeriggio a Pescara è in programma l’insediamento della commissione di gara che darà vita alla prima riunione pubblica nel corso della quale verrà vagliata la correttezza formale e l’ammissibilità delle quattro proposte giunte alla Regione: terminata questa fase entrerà in scena la commissione di valutazione che dovrà esaminare nel merito i progetti e le offerte economiche per poi arrivare all’assegnazione provvisoria e successivamente definitiva. L’organismo presieduto dal dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione, Iris Flacco, è costituito dai funzionari regionali Dario Ciamponi, Alessia Parlatore, Silvio Iervese e Marcello Ippoliti. Due delle quattro concorrenti sono ufficiali: si tratta della Aqua srl e della Italiana Beverage, quest’ultima del gruppo Colella, società che controlla la santa Croce spa che aveva la concessione prima del nuovo bando e che ha in corso un braccio di ferro con la regione. Le altre due non sono note non essendo stato apposto il mittente nel plico di presentazione della domanda.
Non si conoscono i tempi per la definizione della gara, in tal senso, nessuno fa previsioni: “Faremo al piu’ presto, il che significa che vogliamo arrivare alla decisione con meno riunioni possibili”, spiega la dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione, Iris Flacco. Ma la decisione e’ molto attesa perche’ si inserisce in un quadro delicato e complesso che vede la Regione e l’ex concessionario Santa Croce proprietaria del marchio di acqua minerale distribuita a livello nazionale e dello stabilimento di Canistro, al centro di un serrato contenzioso legale e giudiziario, con alcuni ricorsi vinti dall’azienda, una situazione che ha portato alla mobilita’ i 75 dipendenti che ora saranno licenziati, nei mesi scorsi scesi in piazza con scioperi, presidi ed occupazioni dello stabilimento. Sicuramente i tempi del bando si incroceranno con l’udienza di merito del Tar dell’8 febbraio prossimo, relativa al ricorso contro il bando della Regione presentato dalla Santa Croce spa del patron, Camillo Colella, che ha segnalato delle illegittimità. Il Tar aveva ordinato alla regione di ricevere le domande ma di bloccarne l’esame prima dell’udienza del 21 dicembre scorso, quando la santa croce ha rinunciato alla sospensiva alla luce del meri fissato l’8 febbraio. Il 7 febbraio, inoltre, ci sarà il consiglio di stato al quale si è rivolto la Santa Croce in merito al bando di circa due anni fa vinto dalla stessa azienda, ma impugnato dal comune di Canistro di fronte al Tar e annullato dai giudici amministrativi per irregolarità da parte della Regione. Tra l’altro, la stessa Santa Croce ha diffidato la Regione a procedere all’assegnazione della concessione alla luce dell’udienza dell’8 febbraio. La Flacco non entra nel merito delle controversie, chiarisce solo che la Regione va avanti, che “la priorità per noi è tutelare gli interessi dei lavoratori, e l’utilizzo del bene acqua”. Acqua che attualmente si perde nel fiume, mentre 8 milioni di litri sono sotto sequestro amministrativo da parte della Regione all’interno dello stabilimento, con la Santa Croce che nel frattempo ha spostato la produzione in un sito produttivo in Molise, che attende il pronunciamento dell’ente rispetto all’opposizione alla misura.