L’Aquila. Il Consiglio di Stato esaminerà nel merito, nella udienza fissata per il prossimo 31 marzo, il ricorso della Santa Croce contro l’ordinanza del Tar dell’Aquila con cui il 18 giugno scorso ha annullato il verbale di gara della commissione esaminatrice della Regione Abruzzo, in base al nuovo bando regionale del 9 febbraio del 2019, relativo alla assegnazione alla società di imbottigliamento di acqua di rilevo nazionale della concessione provvisoria delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro, in provincia dell’Aquila.
Lo comunica in una nota il sodalizio guidato dall’imprenditore molisano, Camillo Colella, ex concessionario della stessa sorgente, la cui acqua da circa sei anni finisce nel fiume Liri con i 75 operai a casa senza ammortizzatori sociali e con mancati incassi milionari da parte della Regione Abruzzo.
Sul nuovo bando, il Tar si era pronunciato il 18 giugno scorso in seguito al ricorso del gruppo San Benedetto, che opera anche a Popoli, in provincia di Pescara, unica concorrente nella gara indetta dalla Regione nel 2019, contestando il punteggio attribuito dalla commissione della Regione Abruzzo, presieduta dal dirigente Franco Gerardini.
I giudici amministrativi di secondo grado si sono pronunciati lo scorso 16 settembre non adottando alcuna decisione ma rimandando il merito al 31 marzo del 2022.
La Santa Croce utilizza lo stabilimento di Canistro per imbottigliare regolarmente dalla più piccola sorgente Fiuggino e come logistica per la produzione che avviene anche in Molise.
“Continuiamo ad avere fiducia nell’operato dei giudici perché la nostra documentazione è regolare. Siamo sempre più convinti di voler proseguire la nostra attività industriale a Canistro dalle cui due sorgenti sgorga acqua di primissima qualità – spiega il patron Colella -. Per ora lavoriamo con la sorgente Fiuggino, aspetteremo qualche mese nella consapevolezza di avere ragione e di poter finalmente investire nel nostro stabilimento nel comune marsicano, la cui occupazione e quindi la economia è collegata all’imbottigliamento della preziosa acqua”.
L’ordinanza dei giudici amministrativi di primo grado è intervenuta proprio nel giorno in cui si è svolta la conferenza di servizi della Regione che, dopo il parere favorevole del comitato di valutazione di impatto ambientale, era ad un passo dall’assegnare definitivamente la concessione trentennale.
Il Piano industriale di Santa Croce, premiato con la concessione provvisoria, prevede la riassunzione a regime di almeno 50 addetti, a cui si aggiungono fino a 500 posti di lavoro creati nell’indotto. Inoltre, la realizzazione di un percorso tematico “Alle sorgenti della vita”, che comprenderà in un unicum la bellissima area verde attrezzata intorno alle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro e allo stabilimento Santa Croce, che sarà potenziato con una nuova linea produttiva, ed ancora quattro milioni di euro di ulteriori investimenti, in primis per realizzare un parco fotovoltaico al fine di ottenere l’autosufficienza energetica, e per massicci investimenti in pubblicità, marketing e comunicazione, al fine di rilanciare il marchio legato alla sorgente di Canistro, le cui acque minerali sono considerate di qualità altissima, tra le migliori in Italia.
Un Piano che nella sua realizzabilità ha come garanzia il fatto che Santa Croce ha già operativo lo stabilimento, dove ora si imbottiglia acqua dalla più piccola sorgente Fiuggino, e possiede condutture, linee produttive e varie attrezzature, per un valore di 48 milioni di euro.