Canistro. “Le somme su Tarsu e Imu 2008 e 2009 sono state oggetto di riscossione da parte di Equitalia, all’epoca ente riscossore per il Comune di Canistro, con il quale la Santa Croce ha in corso i piani di rateizzazione e di rottamazione previsti dalle norme. In particolare la Tarsu 2008 di 97.941 euro è stata saldata interamente. Quindi, l’amministrazione comunale rivendica somme non dovute e lo fa con toni offensivi che rispediamo al mittente”.
Così i vertici della società di acque minerali Santa Croce Spa rispondono alla nota del Comune di Canistro (L’Aquila) guidata dal sindaco, Angelo Di Paolo, riguardante il rigetto da parte della Cassazione del ricorso promosso dalla stessa società, sul pagamento dei tributi Tarsi e Imu 2008 e 2009. Secondo il Comune, la Santa Croce, ex concessionario delle sorgenti Sant’Antonio Sponga del centro marsicano dopo la revoca da parte della Regione impugnata dalla stessa società che invece imbottiglia nella sorgente Fiuggino, deve pagare 293mila euro e circa 11mila di spese legali.
“Come accade da anni e in tal senso è in corso un serrato contenzioso che sta facendo venire a galla la verità: l’amministrazione Di Paolo travisa la realtà annunciando ai cittadini cose non vere – continua la nota della società -, forse brucia il fatto che nel corso degli anni sulla Tarsu, per due gradi di giudizio, la Commissione tributaria ha bocciato i ricorsi del Comune. Per amore della verità, sottolineiamo che il ricorso in Cassazione, trattandosi di tributi 2008 e 2009, era finalizzato al riconoscimento degli sgravi previsti nel post terremoto dell’Aquila 2009 che sono stati accordati ai soli comuni nel cratere e non a quelli fuori dove insiste Canistro. Quindi la vicenda non ha nulla a che vedere con i ricorsi successivi su Tarsu dal 2010 in poi, che entrano nel merito della debenza o meno del tributo e in ordine ai quali il Comune ha perso su tutto il fronte mettendo in bilancio le somme rivendicate. Vedremo ora come farà a gestire i conti, visto che le somme non sono dovute”.
La Santa Croce chiarisce che “Tarsu e Imu 2008 e 2009 sono state gestite considerando che la società era appena subentrata al gruppo Faroni e non ancora entrata a pieno regime”. Ricordiamo che la Santa Croce, dopo le sentenze favorevoli della commissione tributaria provinciale, ha vinto anche in secondo grado per le vicende legate ai ricorsi sui tributi dei rifiuti presentati dal Comune di Canistro condannato anche a 5mila euro di spese legali: la società dell’imprenditore Camillo Colella non è tenuta a pagare 450mila euro complessivi, pretesi dal Comune di Canistro, relativi alle annualità 2011, 2013, 2014 e 2015, perché, essendo produttore di livello nazionale, è tenuto per legge a provvedere allo smaltimento autonomo e a proprio spese dei rifiuti speciali nello stabilimento di acque minerali.