“Mai preso soldi da Angelini”. Lo ha sostenuto il l’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, nel corso del prosesso di Sanitopoli davanti nel corso dell’interrogatorio al processo sulle presunte tangenti delle cliniche private. Del Turco ha raccontato delle famose visite di Angelini a Collelongo che sarebbero stato quattro in totale.
VISITE DI ANGELINI. Interrogato dal pm Giampiero Di Florio, ha spiegato che l’ex titolare della clinica villa Pini di Chieti e’ stato a casa sua a Collelonogo quattro volte. “In due occasioni”, ha dichiarato, “ha parlato delle indagini che lo riguardavano e del timore di essere arrestato e di fallire”. In un’altra visita Angelini lo avrebbe invitato al matrimonio della figlia. Ha poi spiegato di aver trovato in Regione alcune anomalie tra cui quella della cartolarizzazione che includeva i crediti non performing, cioè quei crediti che richiedono una specifica gestione per massimizzare la possibilità di recupero. Secondo Del Turco, “la Regione era diventata un bancomat delle cliniche private”. Del Turco ha ribadito di non aver preso nulla di materiale da Angelini ad eccezione dell’invito al matrimonio della famiglia: “non c’erano neanche i confetti”.
CARTOLARIZZAZIONE. Durante l’interrogatorio di quasi tre ore, Del Turco ha parlato delle azioni portate avanti dalla sua giunta per “far uscire l’Abruzzo dalle Regioni canaglia”. Relativamente a Masciarelli ha escluso “un suo ruolo determinante nella stesura della delibera sulla seconda cartolarizzazione. La base e’ stata fatta dall’ex assessore Mazzocca e dai suoi uffici”. Per quanto riguarda l’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) ha detto “la cosa che mi ha stupito e’ stata quella di trovare un’associazione imprenditoriale che aveva questa novita’: l’Aiop tendeva a costituirsi o come parte che pensava di poter co-decidere con la Regione o avere potere di veto”.
LE CLINICHE. Sui rapporti con le cliniche, l’ex governatore della Regione ha evidenziato che “tutti in Abruzzo sapevano che non si poteva piu’ dividere cio’ che non era divisibile, non c’erano piu’ risorse. Le soluzioni erano due: o il dimagrimento di tutte le cliniche o uccidere il vitello grasso, cioe’ Angelini. Questa seconda possibilità”, ha spiegato Del Turco, “era quella prevalente nell’Aiop”. Sempre riferendosi all’Aiop ha affermato di essere stato “per tre anni sottoposto a un massacro da parte di questi signori che non volevano cambiare nulla”. “Per questo”, spiega, “sono finito sotto una gragnuola di colpi”.
VICENDA POLITICA. Secondo la difesa di Del Turco, “E’ stata data la chiave di lettura politica di una vicenda giudiziaria che e’ tutta politica”. L’avvocato Giandomenico Caiazza, difensore del politico marsicano, al termine dell’interrogatorio del suo assistito ha sostenuto che “i due accusatori, che tra l’altro sono in totale contraddizione tra di loro, fanno la somma del totale del 100 per cento della sanita’ privata in Abruzzo”. “Dico che i due accusatori di Ottaviano Del Turco e della una giunta”, ha aggiunto il legale, “sono i rappresentanti sommati del 100 per cento della sanita’ privata abruzzese che ha operato come ha operato, cioe’ periodo di vacche grasse con le giunte precedenti, e che poi e’ andata incontro a tagli di budget, che hanno largamente superato i 100 milioni di euro. Gli accusatori”,ha concluso Caiazza, “sono i rappresentanti di questo 100 per cento, in assenza totale del benche’ minimo riscontro”. Infine il legale ha fatto notare che non e’ stato trovato “neppure un euro fuori posto” agli accusati e a Del Turco.