Avezzano. Sindaci marsicani compatti nel chiedere la riapertura di Neurochirurgia di Avezzano e la salvaguardia della sanità marsicane e dei servizi necessari a un territorio tra i più vasti della Regione. Il reparto dell’ospedale di Avezzano, chiuso con un provvedimento del primario dell’Aquila Renato Galzio, che si è poi dimesso, è solo l’ultimo caso di tagli che ha visto anche la chiusura di Emodinamica per tre giorni a settimana con trasferimento obbligatorio all’Aquila. Tutti servizi salvavita per patologie come infarti e ictus. Oltre ai primi cittadini della Marsica e a componenti della commissione Sanità istituita dal sindaco Gianni Di Pangrazio e guidata da Nicola Pisegna, all’incontro erano presenti il manager della Asl Rinaldo Tordera, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il presidente del consiglio Peppe Di Pangrazio e il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti.
“C’è stata un’invasione di campo”, ha spiegato Gianni Di Pangrazio, “e questo non possiamo accettarlo. Vogliamo la condivisione, l’analisi dei date e argomentazioni tecniche. Ad esempio, il Pronto soccorso di Avezzano è stato calibrato per 108mila persone quanto solo il bacino marsicano conta oltre 140mila utenti, oltre a quelli provenienti dalle zone limitrofe”. Su Neurochirurgia ha aggiunto che “il reparto dovrà essere riaperto per garantire tutti i servizi collegati al reparto con la presenza dei tre neurochirurghi previsti, fermo restando la dipendenza dell’Aquila.
Abbiamo chiesto”, ha aggiunto Di Pangrazio, “la garanzia che vengano salvaguardati anche i due ospedali di Tagliacozzo con le Riabilitazioni Cardiologia e Neuromotoria, e di Pescina. Su questo punto l’assessore ci ha dato garanzie”.
Il direttore generale della Asl Rinaldo Tordera ha sottolineato la necessità di garantire al territorio interventi celeri nei casi di emergenza e illustrato l’impostazione di lavoro adottata dall’inizio del suo mandato. “Questa Asl non ha mai un uomo solo al comando”, ha spiegato, “ma un gruppo coeso di persone che hanno responsabilità diverse”. Facendo un latente riferimento alla vicenda di Neurochirurgia che ha spaccato i territori dell’Aquilano e della Marsica, che ha subito la chiusura del reparto, ha parlato di “stessa velocità di trattamento in caso di emergenza e urgenza”. “Lo sforzo vero”, ha detto, “è quello di essere in grado di assicurare a tutti tempestività, efficienza e sicurezza della prestazione”, aggiungendo però che “non è importante dove, ma è importante come”.
Silvio Paolucci ha illustrato in pochi passaggi il nuovo piano della Sanità regionale e l’uscita dal commissariamento. “Non avevamo difficoltà a difendere quello che avevamo”, ha spiegato, “ma dovevamo affrontare una sfida per riorganizzare quello che c’era. Nonostante noi abbiamo un tasso di posti letto alto, alcuni dei nostri reparti hanno tassi di utilizzo molto bassi, e abbiamo ricoveri impropri, nonostante siano stati ridotti del 66 per cento. Abbiamo lavorato bene su questo”, ha aggiunto, “ma non è ancora sufficiente. Per arrivare alle presenze sovraffollate dei pronto soccorsi abbiamo esigenza di scrivere un’altra pagina del territorio e si parte dalla reta di emergenza e urgenza. Abbiamo incrementato le postazioni dei 118 e siamo intervenuti anche sui punti di primo intervento”.