Avezzano. È polemica sulla gestione degli ospedali marsicani nell’emergenza coronavirus. Il sindaco di Scurcola Marsicana, Maria Olimpia Morgante, ha voluto replicare alle dichiarazioni del consigliere regionale marsicano Simone Angelosante, sindaco di Ovindoli, che in una nota stampa congiunta con Tiziano Genovesi, commissario provinciale della Lega, aveva sottolineato che “non c’è nessun sovraccarico di lavoro negli ospedali dell’Aquila e di Avezzano, che anzi sono pressoché vuoti, così come non c’è alcuna emergenza sanitaria in provincia dell’Aquila. Quella a cui assistiamo in questi giorni non è altro che una polemica strumentale senza sostegno di dati” .
“Vorrei rispondere, se mi è consentito, alle affermazioni dei due esponenti della Lega, di cui uno consigliere regionale”, ha replicato il sindaco Morgante, “la ritengo innanzitutto, una risposta banale e scarsamente motivata: banale perché, come soli la Lega sa fare, non avendo risposte chiare da dare ai cittadini, si trincera sempre dietro slogan politici privi di fondamento. Certo, fare i conti ora, al 4 maggio con il Governo che ha dato il via ad una parziale riapertura del paese è facile dire che ora non c’è sovraccarico negli ospedali di Avezzano e L’Aquila, che sono pressoché vuoti e non c’è emergenza sanitaria, ma la richiesta degli oltre 30 sindaci è partita molto prima di tutto ciò, in un momento in cui ci si allarmava perché non potevamo prevedere che l’andamento della curva epidemiologica sarebbe andato come è fortunatamente andato, grazie soprattutto al grande lavoro che i sindaci tutti , hanno fatto con le loro comunità, cercando di contenere al massimo i contagi e mettendo in atto le norme che il Governo indicava”.
“Le risposte”, precisa Maria Olimpia Morgante “caro dottore dovevate darle prima, i sindaci marsicani, tutti o quasi chiedevano solo che se ci fosse stata un’emergenza come quella del Nord, il nostro territorio fosse stato pronto, attraverso le strutture che aveva a disposizione, a sostenerla con attrezzature e materiale umano.
Ora, se permette, sono più tranquilla anche io, anche se continuo a non fare abbassare la guardia ai miei concittadini che finora si sono comportati in maniera esemplare, ma mi creda, ho tremato e non dormito la notte, per lo stato di salute di quattro miei concittadini- si, solo 4-risultati positivi al Covid-19 e per uno dei quali si è reso necessario il ricovero in terapia intensiva. Ho tremato perché queste quattro persone hanno famiglie, hanno affetti, hanno relazioni sociali e non potevamo prevedere come tutto sarebbe potuto finire”.
“Ho pianto caro dottor Angelosante”, sottolinea la sindaca, “quando un signore ultranovantenne del mio paese che vive lontano dai figli che non hanno potuto raggiungerlo, mi ha chiamata al telefono per dirmi che se avesse preso il virus, non dovevo farlo ricoverare in una terapia intensiva, soli, lontano dai suoi cari, senza essere consolato da essi, ma mi pregava di farli morire a casa sua davanti alla foto della sua amata moglie e dei suoi figli e nipoti. Ecco dottore, erano poche e fattibili le certezze che i sindaci chiedevano. Per il resto la distruzione della sanità marsicana parte da molto lontano, e come tante cose è frutto di giochetti politici non certo sempre a favore della popolazione. Ora è facile rispondere con queste banali affermazioni, siamo ben consapevoli che la Marsica ha retto bene all’impatto del virus e speriamo continui ad essere così”.
“La posizione che chiedevamo ai nostri rappresentanti regionali era semplicemente quella di salvaguardare ancora in maniera più completa la salute della gente marsicana”, conclude, “queste affermazioni banali e superficiali cerchiamo di non farle più in futuro, scaricando sempre la colpa di altri, l’impegno politico presuppone la tutela e la salvaguardia degli interni territori che si rappresentano senza sventolare bandiere di appartenenza. Ah, comunque volevo anche informarla che in collegamento con il consigliere Paolucci c’era anche qualche sindaco di centro destra”.