Avezzano. Continua la polemica sugli ospedali marsicani di Pescina e Tagliacozzo. Michele Fina, segretario regionale del Pd, insieme a Francesco Piacente, segretario provinciale del partito, risponde al consigliere regionale in quota Lega, Simone Angelosante, affermando che ” Sembra di essere di fronte ad una farsa di teatro, ma purtroppo è tutto tristemente vero. La Regione tratta gli ospedali di Pescina e Tagliacozzo, e con essi le comunità locali, come luoghi di serie b”. I due puntano anche il dito sul presidio sanitario di Avezzano, sottolineando come sia “scandaloso che all’ospedale non siano stati fatti tamponi a medici, infermieri e pazienti”.
“Ogni giorno una notizia diversa”, sottolineano Fina e Piacente, “ogni giorno una scelta nuova che contraddice quella di qualche giorno, o addirittura di qualche ora, prima. Tutto questo nel contesto di un’assenza totale di pianificazione sanitaria e mentre siamo ancora in attesa del programma operativo con l’impiego dei trenta milioni già stanziati e disponibili. Il partito democratico sostiene la battaglia dei sindaci marsicani che hanno alzato la voce contro una Regione incomprensibile: è evidente come le dichiarazioni odierne del consigliere leghista Angelosante contraddicano platealmente quelle del presidente della commissione Sanità di Fratelli d’Italia Mario Quaglieri”.
“Il primo oggi dichiara che si dovrà verificare l’andamento del contagio prima di assumere qualunque iniziativa sugli ospedali marsicani”, precisano i due, “il secondo, pochi giorni fa, dava per certa la riapertura di Tagliacozzo come centro per riabilitazione post-covid, ingenerando, per altro, non poche polemiche nella comunità locale. La verità da che parte sta? Qual è il destino delle strutture di Pescina e Tagliacozzo?”.
“E siamo anche al fianco di tutti gli operatori sanitari che in questa incredibile confusione sono in balia degli eventi, prima abbandonati di fronte all’emergenza e ora confusi dai continui andirivieni della Giunta regionale. E’ scandaloso che all’ospedale di Avezzano”, tuonano Fina e Piacente, “non siano stati fatti tamponi a medici, infermieri e pazienti. Una prassi senza uguali in campo nazionale per la quale le voci di dissenso e protesta dall’ospedale di Avezzano si fanno sempre più insistenti. Non si può non tenere conto del grave rischio cui si espongono pazienti e operatori”, concludono, “in particolare in questa fase di riapertura anche delle liste brevi per coloro che devono affrontare esami diagnostici e visite e che per questo torneranno a frequentare reparti e ambulatori ospedalieri”.