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Sanità, dal Consiglio comunale le richieste alla Asl: “sub-intensiva, pronto soccorso, nuovo ospedale, ora servono risposte”

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
14 Aprile 2025
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Avezzano. Cinque ore serrate di confronto, un’aula consiliare gremita e una certezza condivisa: sulla sanità marsicana servono risposte immediate. Si è tenuto oggi, lunedì 14 aprile, il Consiglio comunale convocato per discutere in maniera monografica il tema “Sanità marsicana: criticità e proposte di soluzione”. Al centro del dibattito, quattordici richieste formali rivolte al Direttore generale della Asl 1 Avezzano–Sulmona–L’Aquila, Ferdinando Romano, presente in aula per ascoltare, chiarire e confrontarsi con amministratori, consiglieri, rappresentanti sindacali e cittadini.

Il Consiglio, presieduto da Fabrizio Ridolfi, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno articolato, che sintetizza i bisogni più urgenti del territorio: dal rafforzamento del personale medico e OSS, all’immediata attivazione del reparto di terapia sub-intensiva inaugurato ma mai entrato in funzione, fino alla sostituzione delle ambulanze, spesso vetuste e inadeguate. Tra i punti più rilevanti, l’attivazione del parto indolore presso l’Ospedale civile di Avezzano, un servizio atteso da anni in un reparto che registra oltre 800 nascite l’anno ed è tra i più attrattivi della provincia.

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Il direttore Ferdinando Romano ha riconosciuto la necessità di un maggiore confronto con i territori, prendendo l’impegno di garantire una comunicazione più strutturata con l’amministrazione comunale dopo una sollecitazione parecchio decisa arrivata sul punto dal sindaco di Avezzano Giovanni di Pangrazio. Ha inoltre annunciato l’avvio concreto del parto indolore nei prossimi mesi, superate le difficoltà legate alla carenza di anestesisti.

 

Il dibattito politico e istituzionale: “Ora serve una strategia di attrattività, non solo difesa”

La discussione in aula ha visto il contributo di figure istituzionali di primo piano. A partire dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, promotore dell’iniziativa, che ha rimarcato: «Avezzano e la Marsica non chiedono privilegi, ma risposte concrete. Il nostro ospedale serve un’area vasta, con potenzialità enormi, ma senza programmazione e personale le fughe sanitarie aumenteranno. Con i sindaci ci si deve confrontare. Anche perché la gente si rivolge a noi. Dobbiamo sapere a che punto è l’iter del nuovo ospedale. Sulla subintensiva se il sindaco la chiede è perché ho la fila di persone che mi rappresentano un problema. Quando è stata inaugurata la subintensiva io stavo lì e ci ho messo la faccia. È rimasta ferma. Servono i fatti. Dialogare con la città significa confrontarsi per risolvere insieme i problemi, per programmare meglio ma anche per far capire ai cittadini alcune scelte”

In apertura c’era stato l’intervento di Angelo Caruso, presidente della Provincia dell’Aquila: «È il momento di passare da una logica difensiva a una strategia di attrattività. La nostra provincia è circondata da Regioni che insieme fanno oltre otto milioni di abitanti. La sanità non è una guerra tra poveri: dobbiamo essere competitivi, non lamentarci a vuoto».

Poi hanno preso la parola Mirko Zauri, sindaco di Pescina, Vincenzo Giovagnorio, sindaco di Tagliacozzo e Antonella Buffone. 

Duro il giudizio del consigliere regionale Sandro Mariani, presidente della Commissione Vigilanza: «La situazione è scioccante. Mancano programmazione, visione e coraggio. Temo che il disavanzo regionale sia ormai salito a 20 milioni di euro. Spero di essere smentito, ma servono interventi strutturali immediati».

Diretto e incisivo anche Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale di opposizione: «Non rinnego il conflitto su un tema così caldo. Qui parliamo della salute della gente. Le tasse aumentano, ma la sanità è tra le peggiori d’Italia. È finito il tempo dei distinguo: dobbiamo fare squadra. I problemi nascono dal sottofinanziamento regionale, ma sono stati aggravati da scelte sbagliate, dalla distribuzione iniqua delle risorse tra province e da un management poco incline al dialogo».

Massimo Verrecchia, consigliere regionale di Fratelli D’Italia, ha sottolineato che la regione ha ereditato una situazione disastrosa dal centrosinistra, rivendicando un cambio di scelte nelle ripartizioni attuate da quest’anno e gli sforzi, compresi quelli per sbloccare il progetto e il finanziamento del nuovo ospedale e alle spese ulteriori per il personale. “Nel 2019 avevamo zero centri per l’autismo, oggi ci sono 19 centri autorizzati. Stessa cosa per le dipendenze. Anche sulle cartelle è vero che è una scelta impopolare ma si trattava di prenotazioni che hanno occupato il posto di altri”

Di tutt’altro avviso il senatore Michele Fina (PD) “Bisogna dire la verità. L’ultimo tavolo di monitoraggio a Roma è andato male. L’aumento di 40 milioni di euro di tasse per una città come Avezzano significa che ci sono 7 mila persone che pagheranno di più e non sono ricchi. Quei 40 milioni servono per pagare il buco di bilancio della sanità e siamo agli ultimi livelli di qualità della sanità. Ognuno di noi deve valutare se l’investimento fatto con maggiori tasse sta migliorando la qualità”

Sono poi intervenuti i sindacalisti Francesco Marrelli della CGIL, Alessio Zanon Cisl, Romina Margani Uil, e la dottoressa Ilaria Vischetti, federazione italiana medici di medicina generale, Patrizia Morfeo, presidente dell’ordine degli infermieri e Carlotta Ludovici per l’associazione dei consumatori ADICU. Quindi spazio ai consiglieri comunali Lorenza Panei, Ignazio Iucci, Nello Simonelli, Tiziano Genovesi e Alfredo Chiantini.  

 

Le parole di Romano

Lungo e articolato, l’intervento del manager: “Accolgo l’invito a confrontarci più spesso ma se qualcosa ancora non è arrivata è perché ancora non è stata definita e poi mi sarei rapportato col sindaco solo su informazioni qualificate. Grazie alla consigliera Alessandra Cerone, presidente della commissione sanità del comune, per la richiesta degli sportelli relativi agli avvisi. Lo dichiaro qui in Consiglio, ci saranno e anche l’atto aziendale sarà oggetto di confronto” 

Poi l’analisi del punto delicato della ripartizione dei fondi che storicamente ha penalizzato la Asl dell’Aquila in base al criterio della popolazione che finisce per favorire zone a maggiore densità abitativa: “La Asl è stata a lungo sottofinanziata. Parliamo di tantissimi soldi e i costi sono aumentati enormemente negli ultimi anni. Noi acquistiamo servizi e prodotti. I prodotti costano di più, il personale costa di più. Abbiamo mantenuto inalterato il sistema dei servizi e risposto a gravi carenze sul personale facendo centinaia di avvisi, nominando 43 primari. Ma adesso il tema è che non mi si può dire che spendiamo troppo per il personale e dall’altra parte che serve più personale”. E ancora: “Negli anni le quote di riparto per la nostra Asl sono state inique. Questo è il primo anno in cui abbiamo un incremento del fondo in considerazione delle caratteristiche del territorio. Pensate che la Asl dell’aquila ha circa 5 mila kmq come la provincia di Roma. Ma noi abbiamo 11 case di comunità, la provincia di Roma 91 perché hanno un’altissima densità abitativa. Con l’aggravante che i cittadini che abbiamo noi sono anziani, fragili e si devono far accompagnare a 50 km di distanza per fare una visita. La provincia dell’Aquila, nel tempo, è stata sottofinanziata perché il principio di base, a livello nazionale, è quello della densità abitativa. Con un sistema di riparto diverso, del quale si sta discutendo, potremo garantire certamente più servizi nell’interesse dei cittadini”

Riguardo ai costi ha specificato: “Sui beni e servizi abbiamo già ridotto all’osso i costi. Sugli infermieri ci siamo fermati perché sono finiti. In alcune zone purtroppo ci sono sanitari (dal primario all’infermiere) in cui non vogliono andare, magari anche perché hanno una casistica bassa, mi riferisco al numero degli interventi che faranno durante l’anno.  L’unico altro aspetto su cui si può tagliare per ridurre i costi sono i servizi ma io non voglio tagliarli.  Non ho toccato Pescina e Tagliacozzo”.

Per finire l’ultimo cenno sull’ospedale nuovo “siamo in dirittura d’arrivo dopo aver risolto problemi di carattere tecnico dovuto al susseguirsi delle diverse norme”

 

L’ordine del giorno approvato: quattordici richieste alla Asl per cambiare passo

Il documento finale, votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Avezzano, riassume in dodici punti gli impegni richiesti alla Direzione generale della Asl. Tra questi:

  1. Attivazione di uno sportello URP presso il Distretto Sanitario di via Monte Velino, per gestire anche i casi legati agli avvisi di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Scorrimento della graduatoria regionale degli OSS, con assunzioni mirate per adeguare il personale nei reparti.
  3. Potenziamento del personale medico in tutti i reparti.
  4. Adozione di un regolamento interno per la mobilità del personale tra i reparti.
  5. Riorganizzazione del CUP, per garantire un’accoglienza dignitosa agli utenti.
  6. Aumento dell’organico al Pronto Soccorso, con l’inserimento di 5 medici, 5 infermieri e 5 OSS.
  7. Attivazione immediata della terapia sub-intensiva, con assunzione degli anestesisti necessari.
  8. Sostituzione delle ambulanze obsolete con mezzi nuovi e funzionali.
  9. Attivazione del parto indolore H24 presso il reparto di Ginecologia.
  10. Avvio dei lavori negli ospedali di comunità di Pescina e Tagliacozzo, con personale in turnazione anche tra medici di base.
  11. Riattivazione temporanea del reparto di Neurochirurgia ad Avezzano, durante i lavori di ristrutturazione all’Aquila.
  12. Avviare selezione delle caposala
  13. Valorizzare il ruolo delle strutture accreditate per favorire la mobilità attiva
  14. Assicurare confronto costante con i rappresentanti del territorio per raccogliere esigenze

L’obiettivo, come sottolineato dal presidente Ridolfi in chiusura, è chiaro: «Il Consiglio comunale si è assunto la responsabilità di rappresentare i bisogni reali della Marsica. Ora attendiamo risposte concrete».

Comunicato stampa

 

 

Comunicato stampa

 

Tags: Avezanoconsiglio comunalesanità
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