Tagliacozzo. Un Piano per l’ospedale Umberto I e la richiesta di non toccare cardiologia riabilitativa. E’ stato presentato alla Asl, che nei prossimi giorni si è impegnata a dare una risposta, e stilato da una specifica Commissione di esperti costituita dal Comune. L’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Di Marco Testa interviene sul nuovo Piano sanitario aziendale proprio in vista dell’approvazione e avanza una serie di proposte per l’ospedale. «Abbiamo costituito una Commissione sanitaria», ha sottolineato il sindaco, «formata dai medici Antonella Morgante, Giannina Appotia e dal consigliere Maria Antenucci che hanno consultato esperti, cittadini e associazioni, stilando con un lavoro di diversi mesi un documento e una relazione su un’ipotesi di riorganizzare dell’ospedale di Tagliacozzo». Mercoledì il documento è stato presentato al direttore generale della Asl Giancarlo Silveri, a quello sanitario Libero Colitti e al direttore dell’ospedale di Tagliacozzo, Viola. «Abbiamo illustrato l’obiettivo della nostra commissione», ha spiegato il sindaco, «poi abbiamo presentato i punti del documento».
Il Piano prevede i seguenti servizi: Unità prelievi e Cup così come sono attualmente, riapertura delle sale operatorie per interventi di media e piccola chirurgia, potenziamento del pronto soccorso, salvaguardia del reparto di Cardiologia riabilitativa come unita operativa complessa e non semplice, tutela del reparto di Radiologia e potenziamento dei reparti di Dialisi, soprattutto in estate, e di Riabilitazione. «I vertici Asl hanno mostrato interesse per il documento», ha affermato il sindaco, «apprezzando l’iniziativa e impegnandosi a presentare una risposta scritta entro pochi giorni. Nel frattempo organizzeremo dei gruppi aperti per discutere ulteriormente della riorganizzazione dell’ospedale coinvolgendo i medici di base per uno studio sulla medicina del territorio. Sul reparto di Cardiologia riabilitativa il sindaco è irremovibile. «Poiché il nostro è un ospedale riabilitativo, vogliamo che il reparto di Cardiologia rimanga una struttura complessa e non venga trasformata in semplice come prevede la bozza». Si tratta infatti di un reparto a valenza regionale e nazionale, che attira pazienti da fuori Regione. Il reparto è oggi punto di riferimento nel settore e in futuro potrebbe impoverirsi e subire una fuga di professionalità. Trattandosi di un reparto particolarmente complesso per il sindaco «non deve essere annoverato tra gli altri reparti di cardiologia della Asl, ma considerato una unità operativa di carattere regionale, restando quindi unità complessa».