Avezzano. In queste ore tiene banco la querelle relativa alla riapertura dei nosocomi di Pescina e Tagliacozzo, in un periodo in cui la sanità nazionale è stata messa a dura prova come non mai nella storia recente e passata della Repubblica, e sull’argomento si registrano vari interventi da parte delle istituzioni marsicane.
“E’ necessario che con immediatezza – afferma il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Gianluca Alfonsi – si addivenga ed una riapertura completa ed al ripristino delle funzionalità dei punti di primo intervento di Pescina e Tagliacozzo, intendendosi per riattivazione completa anche quella dei servizi tutti erogati dalle strutture interessate”.
“Non è ipotizzabile – continua – aversi una riapertura h12 dei presidi interessati, poiché la salute non è un bene pesabile con il bilancino ed il diritto alla salute non è argomento di baratto: comprendiamo che vi siano esigenze di sicurezza connesse all’emergenza che si sta vivendo, ma al contempo è necessario ottenere una riattivazione h24: gli abitanti delle aree interne non possono rischiare di vedersi negato il sacrosanto diritto a far salva la vita”.
“Al contempo è anche doveroso evitare la strumentalizzazione politica di un argomento tanto delicato e vitale quanto la sanità: è necessario mettere da parte campanilismi ed interessi politici personali e fare massa critica, cosa che non si è fatto in passato – errando – costruendo un fronte comune tra rappresentanti e cittadini, sostenendo l’operato dei rappresentanti marsicani, in primis del Presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri, gli unici che possono far comprendere, in forza del mandato ottenuto, al management della Asl 1 la necessità di riapertura immediata dei Ppi di Pescina e Tagliacozzo e di una valorizzazione degli stessi”.
“Bisogna far comprendere – conclude – a chi gestisce i servizi sanitari, ed in ciò muovo un appello al direttore generale della Asl 1 Dott. Roberto Testa, che farlo in un’ottica ragionieristica, ritenendo le spese nella Sanità un costo, è sbagliato. La Sanità, invece, è un investimento ed il potenziamento della medicina territoriale è l’asset su cui investire maggiormente: se non si comprende ciò, è segno che questa pandemia non ci ha insegnato nulla! Non è possibile continuare a considerare gli abitanti delle aree interne come figli di un Dio minore. Meritano rispetto. Non si chiede la luna, semplicemente che si faccia ciò che è necessario e doveroso!”