San Vincenzo Valle Roveto. Domenica di preghiera per i sessant’anni dalla morte di Filomena Carnevale, la stigmatizzata della Valle Roveto. Per celebrare questo importante anniversario la parrocchia di Santa Maria di San Vincenzo Valle Roveto promuove per tutto il 2019 un insieme di iniziative per rinsaldare il forte legame che da sempre unisce tanti fedeli con la carismatica figura di Mea. Nella fanciullezza e adolescenza ebbe misteriose comunicazioni con Dio. Nel 1951 si trasferì a Roma per lavorare, ma nel 1953 iniziarono i suoi problemi di salute che la costrinsero a tornare a casa. Ricoverata all’ospedale di Sora, dinanzi la statua del Sacro Cuore le furono impressi i segni misteriosi della passione di Cristo. Tornata a casa la sua camera divenne meta di numerosi visitatori.
Promosse molte vocazioni ecclesiastiche, incompresa e umiliata non reagì mai. Filomena Carnevale si spense serenamente il 17 marzo 1959 tra la commozione di quanti si erano rivolti a lei e le volevano bene. Su di lei anche Padre Pio aveva espresso parole di stima. “Perché siete venuta fin qui? Potevate fermarvi prima e andare da Filomena Carnevale, a San Vincenzo Valle Roveto. Anche lei ha le stimmate”, disse il santo da Pietralcina a una stanca signora che da Milano si recò da lui in Puglia per incontrarlo. La storia di Mea si diffuse rapidamente in tutta Italia con notizie di miracoli provenienti da ogni zona. In diocesi furono suoi estimatori tutti i vescovi che provarono a istruire un processo diocesano sempre bloccato per problemi burocratici. Oggi si terrà una conferenza nella sala dell’oratorio parrocchiale a partire dalle 16 sul tema “L’eroicità delle virtù nelle cause dei Santi”, relatore il neo postulatore della causa di Mea Lucio Meglio. Alle 17 sarà proiettato il filmato del servizio giornalistico andato in onda su Rete4 durante la trasmissione Miracoli che portò la storia di Mea alla ribalta mediatica nazionale