San Vincenzo Valle Roveto. Si è concluso il Convegno su Mea Carnevale, tenutosi domenica 17 a 60 anni dalla sua morte presso l’oratorio a lei dedicato. E’ stato il professore Lucio Meglio, postulatore della causa di Mea, a dare “l’incipit” al processo di beatificazione della santa atteso da tantissimo tempo.
Lucio Meglio ha spiegato inoltre i diversi passaggi necessari per un iter che si presenta lungo e complicato perché fatto di tante fasi e di momenti diversi, indugiando molto sull’eroicità delle virtù nelle cause dei santi. La serata si è aperta con l’intervento di don Domenico Buffone parroco del paese, che ha ricordato appunto le virtù di Mea ai presenti.Tantissimi i devoti accorsi anche da Roccapriora, Sora e Roma, oltre che dai paesi vicini. Presente in sala Don Franco Geremia, il parroco di Civitella Roveto che la conosceva, don Dante Gemmitti di Isola Liri che era appena un seminarista, il dottore Luigi Gulia e sua moglie, che hanno avuto la fortuna, anche loro, di conoscere Mea personalmente.
I coniugi Gulia tra l’altro sono parte attiva nella raccolta di testimonianze dirette già messe a disposizione del processo in cui la si vuole “ Santa”, finalmente! Alle 17 è stato proiettato il filmato del servizio giornalistico andato in onda su Rete 4, durante la trasmissione “Miracoli”. Entusiasmo e soddisfazione di tutta la popolazione intrattenutasi a ricordarla davanti ad un ricco buffet. I racconti sono stati tanti con entusiasmo rinnovato, una signora ha raccontato che Mea morì quando lei aveva cinque anni e ricorda che la maestra portò tutte le alunne al suo funerale che per l’occasione dovevano avere i grembiuli ed i fiocchi dell’asilo stirati a puntino: -Andiamo al funerale di una santa! – disse. Oppure di quella signora che aveva sentito parlare di lei quando era piccola e che un giorno, in età adulta, abitando in una città molto distante da San Vincenzo, sentì all’improvviso un fortissimo profumo di fiori. Dopo due giorni, mistero nel mistero, si ricordò di lei e sentì un grande impulso di recarsi presso la sua tomba e così fece. Rimase di stucco quando fu investita dallo stesso profumo che aveva sentito giorni prima venire direttamente dai fiori sulla sua tomba. La signora stava passando un momento di forte tribolazione, e ecco il conforto! Il Convegno rappresenta un piccolo passo verso un progetto più ampio che lo stesso parroco del paese si preoccuperà di accompagnare fino all’ultimo istante. Per questo motivo tante ancora saranno le iniziative promosse dalla parrocchia durante tutto l’anno. Un grande ringraziamento alle nipoti per la cura della casa di Mea aperta al pubblico e meta di tanti devoti. Lì è contenuta anche un’ immagine della santa stigmatizzata che il Signore volle glorificare con una crocetta sulla fronte, che sembra che sia addirittura incisa nell’osso, e che è sempre stata un segno distintivo dei suoi carismi, della sua santità che solo le anime belle ricevono dal Signore. Quella crocetta infatti si accese e non si spense più.