Avezzano. Festa di San Giuseppe, si rinnova la tradizione nella chiesa di San Rocco: inaugurata la targa per l’80esimo anniversario.
Questa mattina alle 6 nella chiesa di San Rocco ad Avezzano, alla presenza del vescovo, la tradizionale festa di san Giuseppe che quest’anno ha compiuto 80 anni. Una tradizione che si rinnova dal 1945, con una sola interruzione forzata nel periodo della pandemia, anno in cui i Padri Giuseppini, subito dopo la guerra, invitarono gli uomini a celebrare il precetto pasquale il 19 marzo e a festeggiare contemporaneamente la festa del papà. Alla cerimonia nella chiesa di San Rocco hanno partecipato il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, Sua Eccellenza il Vescovo Giovanni Massaro, il presidente del consiglio Fabrizio Ridolfi, i consiglieri Maurizio Seritti e Alfredo Chiantini, i parroci don Adriano Principe e don Andrea De Foglio e tantissimi fedeli. Durante l’evento, è stata svelata una targa commemorativa per celebrare questa importante ricorrenza.
Dopo la Messa celebrata dal vescovo c’è stata l’inaugurazione della targa in ricordo dell’80°anniversario ed è seguito il cosiddetto “Corteo della fede”, una breve processione per le strade della parrocchia e qui, ancora più che in chiesa, gli uomini hanno cantato a squarciagola i canti tradizionali in onore di san Giuseppe e della Santa croce. Alla fine della processione la tradizionale foto di gruppo e poi la successiva colazione, offerta dalla Confraternita di San Rocco nel teatro della parrocchia.
“Di solito sono le donne a partecipare più attivamente ai riti religiosi”, ha raccontato il parroco don Adriano Principe, “qui invece siamo di fronte ad una cerimonia religiosa a cui partecipano solo gli uomini. E tra essi non troviamo solo residenti nella parrocchia di San Rocco, ma anche uomini di tutta Avezzano e perfino provenienti da Roma e da Trieste. È commovente vedere come già dalla sera precedente tanti uomini si accostano al sacramento della confessione, e vederne tanti altri confessarsi già alle cinque della mattina successiva. È bello vedere la chiesa alle 6 del mattino gremita di soli uomini e ascoltare gli uomini cantare dei canti solitamente intonati dalle donne”.
“San Giuseppe ha saputo decentrarsi e mettere al centro della sua vita Maria e Gesù”. Sono le parole del vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro. Carissimi papà sappiate anche voi mettere al centro delle vostre vite le vostre mogli e i vostri figli. Sappiate essere presenti alle vostre mogli e ai vostri figli. Sappiate rinunciare a qualcosa pur di dedicare più tempo alla vostra famiglia. Oggi più di ieri i nostri ragazzi hanno bisogno di genitori che li ascoltino. Sappiate ascoltare i vostri figli, dare loro fiducia. È la fiducia che consente ai vostri figli di crescere stabili e sicuri di se stessi. Carissimi genitori, quando siete in casa abbiate il coraggio di spegnere la tv e i vostri telefonini, di mettere da parte le vostre occupazioni quotidiane per parlare di più con vostri figli. È bello vedere questa mattina questa vostra partecipazione così numerosa. Non sia questo un momento isolato ma sappiate rafforzare sempre più il vostro legame con Dio e crescere nella fiducia in Lui. Siate modelli di fede per i vostri figli”.
“La figura di Giuseppe ci insegna che il ruolo del padre non è solo quello di generare ma di custodire. Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione”.
“Oggi, nel giorno di San Giuseppe, vogliamo ringraziare Dio per la bellezza e la sacralità del ruolo del padre. Invochiamo San Giuseppe perché ci aiuti a crescere nella nostra fede, a diventare padri che accolgono la volontà di Dio con cuore aperto e fiducioso. Che attraverso il suo esempio tutti noi possiamo imparare a vivere la nostra vocazione di padri con amore, responsabilità e dedizione, come custodi della famiglia e della promessa di salvezza che ci è stata affidata”.