San Benedetto dei Marsi. Il consigliere comunale Fabrizio Domenico Cerasa ha consegnato in tutte le residenze abitative dei cittadini sambenedettesi un volantino sull’autonomia comunale del paese. Con dovizia di particolari, precisi riferimenti storici e puntuali tecnicismi normativi, Cerasa ha spiegato: “Ho l’obbligo, morale e politico, di rendere noto a tutta la cittadinanza il rischio di scomparsa del nostro Comune. E’ solo un anno che abbiamo celebrato il settantenario dell’autonomia comunale, ottenuta con estremi sacrifici dai nostri nonni e padri, dopo lunghe battaglie per conquistare l’indipendenza da Pescina, e apprendiamo dall’Anpci (Associazione nazionale dei piccoli comuni italiani) che la proposta di legge nazionale – nel suo iter di approvazione già assegnata alla commissione affari costituzionali della Camera dei deputati – prevede la fusione obbligatoria dei Comuni composti da meno di 5mila abitanti. L’evento è talmente scontato che la Regione Abruzzo, senza attendere l’approvazione della legge nazionale, ha emanato una legge regionale che ne anticipa gli effetti, prevedendo la fusione, per adesso, volontaria dei Comuni con meno di 5mila abitanti e ben sapendo che la legge nazionale renderà obbligatorie tali fusioni: i Comuni che, entro il termine di 24 mesi, non si fonderanno volontariamente saranno accorpati d’imperio ad opera della Regione! Noi sambenedettesi certamente non vogliamo tornare ad essere frazione, come qualcuno già sta progettando. San Benedetto dei Marsi ha una storia gloriosa: prima dell’Impero romano è stata la Capitale del popolo marso; Marruvium città di primaria importanza al tempo dell’Impero romano; prima sede vescovile della diocesi dei Marsi; attualmente è uno dei principali centri economici della Marsica; terra natia del condottiero Quinto Poppedio Silone che guidò il popolo marso nella guerra sociale contro Roma, di Papa Bonifacio IV e di Sabina Santilli fondatrice della “Lega del Filo d’Oro”. Ha avuto un passato glorioso e merita un futuro importante. Considerato che siamo una grande municipalità di circa 4mila abitanti, a mio parere, scongiurare questo pericolo è possibile. Sicuramente servirà l’unità di tutta la comunità, bisognerà essere attivi ed efficaci, ma una soluzione, per non diventare frazione di Comuni limitrofi che nulla hanno più di noi, è possibile. Approfondendo la proposta di legge nazionale e quella regionale, sto elaborando un piano per mantenere la nostra autonomia comunale”, ha concluso il consigliere Cerasa.