San Benedetto dei Marsi. Quando si è alla ricerca di panorami che riflettono con espressione storica il fluire del tempo, affiorano alla nostra patrimonialità quei piccoli paesi che hanno tanto da raccontare e che custodiscono i loro valori con esemplare costruttività. Facendo ingresso nella Marsica, ci abbandoneremo a delle pluriemozioni date da un vissuto genuino e che denotano lo stato attuale con profondo rispetto.
Soffermandoci sul caratteristico paese di San Benedetto dei Marsi, adagiato sul bordo orientale della piana del Fucino e confinante con altri accoglienti paesi quali: Aielli, Cerchio, Collarmele, Pescina, Trasacco e in un settore della piana fucense con il territorio Comunale di Celano, troviamo scorci condotti dalla bellezza naturale, ma anche da quella storia passata che mai tramonterà.
Infatti, nel bel mezzo del centro storico, in corso Vittorio Veneto e poco distante dal vecchio palazzo municipale, erge la domus romana, un antico edificio termale che conserva degli interessanti reperti archeologici risalenti probabilmente al I secolo d.C. Questi resti, si possono ammirare all’interno della struttura che vi è pavimentata nella parte centrale con dei preziosi mosaici a decorazioni differenti e che ritraggono delle scene di vita quotidiana di Marruvium.
A notte inoltrata il fascino della domus si amplifica, poiché rimanendo da soli vicino a queste suggestive creazioni antiche, ci si può meglio introdurre nella dimensione storica, analizzando con cura quei dettagli che, in un contesto di transito attivo come negli orari diurni, potrebbero sfuggirci.
Molteplici sono le iscrizioni latine incise anche sui resti di colonne e, queste importanti testimonianze, rinvenute solamente negli anni novanta, hanno rivelato nella sede benedettese una grande ricchezza artistica e culturale che si estende anche al di sotto delle case circostanti. Inoltre, dall’atrio, dotato della vasca di raccolta di acqua piovana, si possono raggiungere le varie stanze che la componevano fino ad arrivare al giardino porticato, definito “peristylium”, situato nella parte terminale dell’edificio.
Per gli amanti dell’archeologia, il paese di San Benedetto dei Marsi, è dunque una perla di apprendimento e, poiché si tratta di un luogo consigliato da visitare, ci se ne impregna di riconoscenza nel visionare le sue variegate risorse, supportandone coscienzialmente, il beneficio della sana cultura.