Avezzano. Dopo un lungo e difficile percorso durato tredici anni, il Tribunale di Avezzano è stato finalmente mantenuto e salvaguardato, evitando la chiusura definitiva prevista dalla riforma nazionale. Una battaglia portata avanti con determinazione da avvocati, istituzioni e cittadini, che ora possono guardare con soddisfazione ma anche con prudenza al risultato raggiunto.
A parlare è Roberto Di Pietro, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano, che sintetizza così la vicenda: «Nel 2012 il Tribunale di Avezzano fu chiuso in seguito a una riforma nazionale fatta con tagli lineari, senza considerare le specificità territoriali. Ci salvammo solo grazie al terremoto e all’intervento di qualche politico illuminato che fece valere le necessità derivate dal sisma».
“Da allora” prosegue Di Pietro, “la politica ha ricominciato a svolgere il suo ruolo vero: ascoltare la voce dei territori, valutare i bisogni e interpretare il futuro dei servizi essenziali, specialmente nelle aree interne e più svantaggiate come la Marsica”.
“Gli avvocati marsicani sono stati in prima linea in questa battaglia, con iniziative che a ripensarci hanno dell’incredibile: referendum, manifestazioni di piazza a Roma e Avezzano, astensioni dalle udienze, ricorsi al TAR, proposte di legge. A fianco degli avvocati c’erano i sindaci del circondario, i consiglieri provinciali e regionali, il Presidente della Regione, i parlamentari di riferimento e soprattutto la gran parte della popolazione marsicana”.
Di Pietro sottolinea anche l’importanza del ruolo dei media, «sempre presenti ad ogni piccola novità», che hanno contribuito a mantenere vivo il problema nel corso degli anni.
“Tre mesi fa” spiega il presidente degli avvocati, “il Ministro Nordio, al quale il nostro Presidente di Regione Marsilio ci ha portato personalmente, ci ha dato una parola che ha mantenuto: in un disegno di legge il Consiglio dei Ministri ha previsto il ripristino del Tribunale di Avezzano, con un decreto legge che ha prorogato la chiusura per dare tempo alle Camere di trasformare l’iniziativa in legge”.
“Possiamo gioire? Meglio di no, ma almeno possiamo dire che siamo soddisfatti. Il percorso è ancora lungo, il pericolo di ostacoli è sempre dietro l’angolo e la cautela non è mai troppa”.
“Ora però” conclude Di Pietro, “deve prevalere la forza dell’ottimismo che deve accompagnare l’attività di impulso verso la politica tutta, che oggi più che mai deve essere intensa e forte. Ce la faremo! Mai mollare!”.