Colleongo. Sabato 23 ottobre 2021, a partire dalle 14:30, presso la sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) a Roma si svolgerà la prima Giornata Nazionale della “Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione delle Feste di Sant’Antonio Abate” dove per l’Abruzzo saranno presenti le comunità di Collelongo e Fara Filiorum Petri che sono state tra le fondatrici della Rete.
La Rete, come un laboratorio culturale a tutto campo, opera per la salvaguardia e la valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale immateriale, la promozione dei diritti culturali, la protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali, portando a conoscenza delle comunità i principi della Convenzione UNESCO del 2003 e della Convenzione di Faro sul Valore del Patrimonio Culturale.
All’evento promosso dall’ICPI saranno presenti le Comunità patrimoniali di Brindisi Montagna (Potenza), Calvello (Potenza), Campobasso, Cerami (Enna), Collelongo (L’Aquila), Fara Filiorum Petri (Chieti), Genzano di Lucania (Potenza), Macerata Campania (Caserta), Novara di Sicilia (Messina), Novoli (Lecce), Oppido Lucano (Potenza), Pedara (Catania), Ranverso (Torino), San Mauro Forte (Matera) e Trivigno (Potenza).
Sarà questo un importante momento di confronto fra le Comunità devote a Sant’Antonio Abate, per la condivisione delle azioni di salvaguardia attuate nei vari territori. La Rete, infatti, è aperta all’inclusione di tutte le Comunità italiane che contribuiscono in modo attivo e consapevole alla salvaguardia e alla valorizzazione degli elementi che caratterizzano i festeggiamenti in onore del Santo eremita, ricordato nel Calendario dei Santi il 17 gennaio. Dal fuoco, al cibo di festa per poi passare alla musica, sono tante le tradizioni legate al suo culto che nella loro unicità rappresentano una parte significativa del patrimonio culturale immateriale dell’Italia e del mondo intero.
L’ICPI offre il suo supporto alla Rete fin dalla sua costituzione, con l’obiettivo di definire con le comunità percorsi di crescita nella consapevolezza del valore di un patrimonio volatile come quello degli eventi festivi. Tutto ciò soprattutto con il fine ultimo di individuare le migliori pratiche di salvaguardia da adottare e individuare modalità di promozione e valorizzazione che possano avere ricadute positive sui territori.