Sante Marie. Ieri pomeriggio, nella splendida cornice del museo del brigantaggio, si è tenuta la premiazione del concorso letterario targato Controsenso. Una novità quella del concorso che ha aperto un nuovo ed interessante filone per Controsenso, un festival della comunicazione che, alla sua quinta edizione, è sempre più un importante punto di riferimento nazionale. Il primo premio se lo è aggiudicato Gianluca Salustri, giovane di Capistrello, che nel suo “Pane e polvere” ha saputo raccontare magistralmente un argomento delicato come quello del lavoro in galleria, rendendo omaggio a tutti quegli uomini morti in questo pericoloso e terribile lavoro. Salustri, a giudizio unanime della giuria, è stato capace di racchiudere in un libro tutto ciò che riguarda i minatori di Capistrello, analizzando questo fenomeno da ogni punto di vista, ma soprattutto in maniera chiara e tutt’altro che noiosa, grazie al suo stile di scrittura originale e frizzante.
Il giovane capistrellano è stato premiato da Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie. Il premio della critica, invece, è andato ad Alessandro Ciuffetelli, per l’ampiezza dell’impianto narratologico e per il pregevole impegno di ricostruzione storica che ha messo nella scrittura de “Il sogno di Federico”, un romanzo che racconta, tra storia e fantasia, la nascita della città de L’Aquila. Il giovane aquilano è stato premiato da Patrizio Schiazza, presidente dell’associazione “ambiente e vita” che gestisce la riserva delle grotte di Luppa. La commissione giudicatrice era formata da Ilio Leonio (vicepresidente della Proloco di Avezzano), Roberta Maiolini (speaker di Radio Stella), Roberta Di Pascasio (scrittrice e titolare dell’agenzia letteraria “Ponte di carta”), e presieduta da Francesco Proia, giornalista e scrittore responsabile della sezione Cultura di MarsicaLive.it e AbruzzoLive.it. Gli altri romanzi arrivati alla fase finale del concorso sono stati: “Venti grammi d’argento” di Luigi Salucci, “Giacaranda” di Simona Di Berardino e “Il naso della bella addormentata” di Ernesto Seritti. @francescoproia