Avezzano. La richiesta di apertura del depuratore, avanzata dal Consorzio industriale, tiene fuori gli scarichi privati e riguarda solo le utenze private, quelle più importanti per quanto riguarda l’inquinamento nel Fucino. Si tratta di un vero guaio visto che, in tal caso, l’apertura della nuova struttura non porterebbe a nulla e non permetterebbe la soluzione del problema. Il comune ha fissato al 15 aprile la data per la conferenza di servizi, necessaria per l’autorizzazione agli scarichi. Ma ora la priorità è far cambiare la richiesta al Consorzio industriale, affinché inglobi anche le utenze dei cittadini, quelle che inquinano di più. L’anomalia sta nel fatto che la legge regionale prevede la gestione affidata al consorzio industriale e i canoni pagati al Consorzio acquedottistico. Una situazione che potrebbe essere risolta solo se, provvisoriamente, in attesa di un chiarimento legislativo, il Cam “girasse” i canoni al consorzio industriale. Giuseppe Venutrini, ingegnere del consorzio, si è detto pronto a una soluzione di questo tipo, ma per ora la richiesta ufficiale del consorzio rimane quella per le utenze industriali. Il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, sta lavorando a una soluzione invitando tutte le parti a “fare un passo indietro per fermare l’inquinamento”. Successivamente potranno essere chiariti legittimità e diritti sull’aspetto gestionale della struttura e quello legislativo e amministrativo. La conferenza di servizi è vicina e, per risolvere il problema è necessario arrivare in quella sede con le idee chiare e un accordo già preso. L’assessore comunale all’Ambiente, Roberto Verdecchia, ha annunciato che “il tavolo sarà a oltranza e cioè si chiuderà con la firma di tutti i soggetti chiamati a siglare l’autorizzazione unica ambientale propedeutica all’attivazione del nuovo impianto di depurazione a servizio della città di Avezzano e delle aziende”. Nella speranza che la firma ci sia.