Avezzano. Dopo l’ordinanza del sindaco Gianni Di Pangrazio per il divieto di utilizzo dell’acqua ai depuratori di allacciamento di Ponte Baggiano e Paterno, arrivano le polemiche il il Wwf pubblica un dossier incui ripercorre le fasi della vicenda che avrebbe inizio, secondo l’associaizone ambientalista, a ottobre dello scorso anno. “Lo scorso 27 ottobre 2012″, si legge nel resoconto del wwf Marsica, “abbiamo inviato una denuncia di abbandono rifiuti in località Ponte Baggiano, nella quale si chiedeva non solo la bonifica dell’area, ma anche di effettuare un’analisi microbiologica per capire lo stato di qualità delle acque irrigue nelle località medesima. A seguito di questa richiesta il giorno 13 novembre 2012 l’Arta Abruzzo ha effettuato sopralluogo e prelievo di campioni di acqua in due punti nella località di Ponte Baggiano. Il risultato delle analisi è stato comunicato a vari enti tra cui ASL, Consorzio di Bonifica Ovest e Regione Abruzzo. Le analisi parlavano chiaro, qualità microbiologica delle acque pessima con presenza di Enterococchi, Coliformi e Salmonella. Il 13 gennaio 2013 l’Ufficio Qualità delle acque della Regione Abruzzo chiedeva formalmente all’Arta di procedere ad informare della situazione riscontrata anche il Sindaco del comune di Avezzano affinché potesse prendere gli opportuni provvedimenti. Provvedimenti che non sono mai arrivati. Oltre al comune di Avezzano”, continua il documento del WWf, “la comunicazione venne inviata per conoscenza anche ad altri enti tra cui il Consorzio di Bonifica Ovest, il quale con comunicazione del 24 gennaio 2013 evidenziava di essere responsabile della sola manutenzione dei canali fucensi mediante riprofilatura e risagomatura periodica delle sponde e non dello stato di qualità delle acque. Tuttavia oggi veniamo a conoscenza di un’ordinanza comunale (numero 435) con cui si fa divieto assoluto di prelievo ed utilizzo delle acque a scopo irriguo in località Ponte Baggiano a seguito di analisi effettuate nello scorso mese di luglio (ignorando totalmente le precedenti analisi) e si chiede al consorzio di Bonifica Ovest di provvedere al risanamento delle acque”, dichiara Sefora Inzaghi responsabile del wwf Marsica, “tutto questo ci lascia estremamente perplessi sia in merito ai tempi, alle modalità e alle competenze dei soggetti interessati che a questo punto sembrano mostrare un evidente stato di confusione riguardo ai propri ruoli e funzioni. Ci chiediamo come mai nulla sia stato fatto prima dell’inizio della stagione agricola dato che i presupposti c’erano tutti. Ci troviamo di fronte al classico caso tutto italiano in cui si chiudono le portese dopo che i buoi sono ormai usciti dalla stalla. L’inquinamento microbiologico delle acque del Fucino rappresenta la totale inadempienza di chi doveva depurare e non lo ha fatto e di chi doveva tutelare e assicurare all’economia agricola una qualità della risorsa idrica a dir poco eccellente dato che i prodotti finiscono sulle nostre tavole. Senza contare che i cittadini sostengono costi che riguardano non solo i consumi, ma anche la depurazione delle acque, un servizio quest’ultimo totalmente assente, ma che paghiamo profumatamente”.
Il Wwf arsica, alla luce di tutto ciò, si augura che “sul fronte della depurazione si inizino a fare meno parole e a lavorare concretamente ciascuno con i propri ruoli e competenze perseguendo obiettivi di tutela, igiene sanitaria e sicurezza alimentare, e si torni a parlare dei prodotti del Fucino come prodotti di eccellenza e qualità, cosa che non sarà possibile fare se la gestione della risorsa idrica continuerà ad essere soggetta ad un gestione che ci limitiamo a definire inadempiente e fallimentare”.
Il Wwf Marsica il 23 ottobre 2012 ha inviato una richiesta di informazioni sullo stato attuale dei depuratori a tutti i comuni marsicani mentre a febbraio 2013 ha segnalato alla ASL di competenza altri 7 punti di prelievo delle acque sull’intero territorio Fucense. Dopo aver ottenuto con molta fatica le risposte dai vari comuni, ora è in attesa del completamento dei monitoraggi e conseguenti risultati delle analisi, per poi procedere alla stesura e presentazione di un dossier “Auspichiamo diventi un documento da cui partire”, conclude la Inzaghi, “per lavorare in sinergia cittadini e amministratori con proposte e azioni concrete relativamente al discorso depurazione delle acque”.