Trasacco. Quando la Asl, sulla scorta di una specifica richiesta dell’ARTA, qualche settimana fa aveva chiesto ai sindaci di Ortucchio, Trasacco e Luco di emanare apposite ordinanze di divieto di irrigazione nei loro rispettivi territori di riferimento avevamo consigliato loro, anche se nel rispetto dei ruoli e degli Enti coinvolti, di non farlo ricorrendo alle loro prerogative. Alla base della nostra richiesta ai sindaci, la semplice osservazione che si chiedeva loro di apporre il divieto sulla scorta di analisi troppo datate e sicuramente non più veritiere per il trascorrere del tempo e per le modificate condizioni dei canali del Fucino intervenuta grazie ad una eccessiva e continuata precipitazione di pioggia che avviene oramai da mesi e per il migliorato sistema depurativo dovuto all’avvio di strutture nuove (San Benedetto) e ad un serrato controllo sugli impianti preteso dalle nostre associazioni nei confronti del Cam e dell’Ato con i quali abbiamo e stiamo collaborando per la predisposizione di un piano operativo che tende a risolvere definitivamente la problematica. Oggi, sulla scorta della nostra richiesta avanzata ai tre sindaci nella riunione di Ortucchio del 4 luglio, di chiedere all’Arta nuove analisi poi effettuate nei giorni scorsi e che hanno dato risultati auspicati, è stato dimostrato che i nostri dubbi sull’effettiva presenza di salmonella erano fondati e che nei canali fucensi la situazione complessiva era nettamente migliorata. “Pur se con prudenza e a seguito di accertamenti laboratoristici in nostro possesso fatti fare in forma privata e a nostre spese – dichiara Gianvincenzo Sforza del Comitato “Acqua nostra”- possiamo dire che altri sindaci dovrebbero chiedere all’Arta la ripetizione delle analisi e se, come per Ortucchio, Trasacco e Luco, i dati Arta dimostreranno che è venuta meno l’esigenza delle ordinanze di divieto d’irrigazione, esse vanno rimosse immediatamente”. “Come dimostrano i fatti la collaborazione tra istituzioni, Enti, associazioni agricole e comitati sta producendo atti concreti e positivi per il territorio. Questo nuovo modo di fare ha prodotto in pochi mesi sicuramente molto di più di quanto sono riuscito a fare alcune associazioni pseudoambientaliste in 30 anni, decenni spesi inutilmente a denunciare tutto e tutti senza venire a capo di nulla”.