Avezzano. Cosa c’è alla base della trattativa e perchè le bombe e le stragi si sono fermate? Sono questi gli interrogativi posti da Sabina Guzzanti nel suo film “La Trattativa”. La pellicola, già uscita in molte sale italiane, è stata proiettata al cinema Astra grazie a un evento organizzato da Libera provinciale. Alla serata hanno preso parte oltre 300 spettatori che prima hanno visto il film e poi hanno partecipato al dibattito che ne è seguito. Ad animare la discussione oltre alla Guzzanti erano presenti i giornalisti Primo Di Nicola e Marco Lillo. “I film è stato tolto dalle sale molto presto”, ha commentato la regista, “ma ce lo riporteremo. Il film è sicuramente molto attento, riporta fatti e parole raccontate dai pentiti o dai testimoni”. Secondo il giornalista de Il Fatto quotidiano: “questo film è molto coraggioso, perché ci sono una serie di problematiche, dall’aspetto legale, alla ricerca documentaria. Emerge chiaramente che questa è una storia che deve essere ancora scritta. Ci sono due fatti che accadono in un giorno: l’arresto dei boss Graviamo e la discesa in campo di Berlusconi. Il film pone all’attenzione su un tema importante con un linguaggio diverso. La storia è complicata, non si può dire quanto la sinistra sapesse o quanto la destra. Sicuramente possiamo dire che la sinistra non si è opposta a quello che la mafia volesse. La vera domanda è perché le bombe e le stragi finiscono? Forse la firma della trattativa è stata apposta”. Tanti gli interrogativi posti dai presenti ai relatori che hanno cercato di dare a tutti una risposta. “La corruzione non è un fenomeno totalizzante per l’Italia”, ha commentato Di Nicola, “abbiamo bisogno di partiti selezionati in grado di formare la classe dirigente e di presentarla alla gente”.