Villavallelonga. L’opposizione scrive al sindaco e chiede informazioni sulla vicenda dei Prati d’Angro. Dopo mesi di battaglie per l’asfalto di un tratto di strada all’interno del parco nazionale si riaccendono le polemiche. “Nei giorni scorsi abbiamo rivolto una interrogazione urgente al sindaco di Villavallelonga per chiedergli come avesse risolto il problema del passaggio delle auto suoi prati in occasione della Sagra della Pecora che si terrà domenica prossima 13, in località Prati d’Angro”, hanno commentato Nicoletta Rocchi, Antonella Mastrella ed Elia Bianchi, del gruppo di minoranza consiliare del Comune di Villavallelonga, “come è noto, l’ultimo tratto di strada per raggiungere la suddetta località è inaccessibile dallo scorso anno, quando è stato sottoposto dalla procura di Avezzano a sequestro giudiziario, sequestro ancora vigente malgrado i tentativi messi in atto dall’amministrazione comunale per ottenerne la rimozione, come, da ultimo attesta la sentenza dell’aprile scorso della Corte di Appello dell’Aquila.
Abbiamo informato della nostra richiesta il presidente e il direttore del PNALM, il Comandante del reparto Carabinieri PN.Abruzzo Lazio e Molise e al Comando Regione Carabinieri Forestali –Abruzzo (L’Aquila). Non abbiamo ancora avuto alcuna risposta, ci accingiamo per tanto ad informarne anche il prefetto dell’Aquila.
Troviamo singolare che i sindaci della Marsica, in considerazione delle condizioni di estrema siccità e dei numerosi incendi, stanno predisponendo ordinanze di divieto di accensione di fuochi, mentre nel comune di Villavallelonga, sembrano continuare i preparativi per la manifestazione di domenica. La nostra non è una iniziativa contro la sagra della pecora, cui i cittadini di Villavallelonga sono molto affezionati. E’ semmai un atto di preoccupazione e amore
verso, le praterie , i pascoli e i boschi riconosciuti come patrimonio dell’umanità, che, a nostro avviso, dovrebbero essere apprezzati soprattutto da chi non perde occasione di rappresentarsi come autentico interprete dell’identità, dei valori e degli interessi della Vallelonga.
Perché forzare la situazione al di là del ragionevole? Perché non trasformare per quest’anno la Sagra in un picnic senza fuochi accesi e in località raggiungibile senza infrazioni della legge? Questa è la nostra domanda e il nostro auspicio. Come sempre si dice in circostanze simili, una foresta che cresce non fa rumore, ma un albero che cade si, e soprattutto non si ripara facilmente”.