Luco dei Marsi. “Un faro nella notte” è il titolo del libro che è stato presentato lo scorso sabato, nella sede luchese della “Società operaia di mutuo soccorso”, con il patrocinio del Comune di Luco dei Marsi, in collaborazione con la “Lega del filo d’oro” e il “Lions club Avezzano”. Erano presenti: il sindaco del Comune di Luco dei Marsi, Domenico Palma; il sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio; l’autrice del libro, Loda Santilli; il segretario generale della “Lega del filo d’oro”, Rossano Bartoli; il presidente della “Società operaia di mutuo soccorso”, Franco De Renzis; Gianluca Invernizzi del “Lions club Avezzano”; i professori Argante Ciocci e Mario Raglione. Il libro narra la vita e le opere di Sabina Santilli, fondatrice della “Lega del filo d’oro”, per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’associazione. Sabina Santilli è stata una donna straordinaria che ha trascorso la sua vita aiutando gli altri. Nata a San Benedetto dei Marsi nel 1917 e sordo-cieca sin dall’infanzia, non si è lasciata abbattere dalle sue condizioni fisiche, ma ha reagito studiando, lavorando e conducendo fino al 1999, anno della sua scomparsa, un’esistenza dignitosa al pari di tutte le altre persone. Ha fondato insieme a un gruppo di volontari, il 20 dicembre 1964, la “Lega del filo d’oro”, associazione italiana che si occupa ancora oggi della riabilitazione dei sordo-ciechi, dimostrando a tutto il mondo che le mancanze fisiche non sono limitazioni al vivere quotidiano e che è possibile uscire dall’isolamento e confrontarsi con la realtà circostante. Il suo preziosissimo lavoro e la sua straordinaria carica umana furono riconosciuti nel corso della sua vita più volte: da ricordare, in particolare, l’onorificenza “Pro Eclesia et Pontifice” conferita, nel 1987, dal Santo Padre e il riconoscimento di “Grande ufficiale al merito della Repubblica” conferito, nel 1994, dal Capo dello Stato. Molto toccanti e didascaliche le parole di Sabina Santilli che sua sorella, Loda Santilli, ha voluto ricordare con dolcezza: ”Tutti, indistintamente, siamo in dovere nella società di dare agli altri quello che noi pure abbiamo ricevuto; ho cercato così di darmi da fare per aiutare i miei compagni cieco-sordi, che non avevano nessuna assistenza specifica in Italia. Questa mancanza, appunto, mi indusse alla decisione di fondare un’associazione per loro”. “Ho voluto la pubblicazione dell’autobiografia, curandone la stampa, perché ho ritenuto importante il contributo di mia sorella Sabina per il miglioramento della qualità della vita dei cieco-sordi, suoi compagni di ombra e di silenzio – ha dichiarato Loda Santilli -. Penso che l’idea di Sabina, di voler trasmettere le sue esperienze, sia stata una cosa buona e di grande importanza per i cieco-sordi e per gli operatori dell’associazione”, ha concluso il suo intervento Loda Santilli. I professori Argante Ciocci e Mario Raglione hanno relazionato, durante la presentazione del libro, sui temi “Sabina Santilli, la persona e le opere” e “Luco dei Marsi, la realtà dei giovani volontari nel mondo dei cieco-sordi”. In conclusione della presentazione del libro, il presidente della “Società operaia di mutuo soccorso”, Franco De Renzis, ha invitato il sindaco di Luco dei Marsi, Domenico Palma, a intitolare una strada della cittadina luchese in memoria di Sabina Santilli. Il sindaco Palma ha raccolto l’invito e ha dichiarato che lo proporrà all’attenzione del consiglio comunale luchese. Antonio Salvi