Avezzano. Sabato alle 18 nella sala consiliare del Comune di Avezzano, verrà celebrata l’unione civile tra Fabio Morelli e Dino Bordò, dopo 18 anni di vita comune: si tratta della prima unione legalmente riconosciuta tra persone dello stesso sesso nella provincia dell’Aquila da quando, l’11 maggio scorso, anche in Italia le coppie omosessuali hanno visto riconosciuto davanti alla legge il loro diritto all’amore.
La cerimonia si terrà quasi ad un anno esatto dalla manifestazione “SvegliatItalia”, che il 23 gennaio 2016 ha attraversato le vie del centro storico del capoluogo abruzzese e quelle di tutte le principali città d’Italia, per dare manforte all’approvazione del ddl sulle unioni civili a firma della Senatrice Monica Cirinnà. Dongiovanni: -Ricorderemo per sempre quel periodo come uno dei più aspri snodi etico-politici che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi 30 anni: è stato un momento denso di rabbia ed emozioni; molti omosessuali sono usciti allo scoperto a partire da quei giorni e mentre i prelati si affannano ad attribuire alle unioni civili la colpa dei cataclismi che stanno scuotendo il nostro Paese, Fabio e Dino insegnano ai giovani omosessuali che hanno paura il significato della parola coraggio. Questo matrimonio è l’evento più lieto che questo territorio abbia vissuto negli ultimi anni-. Il pensiero dei volontari dell’Arcigay M.Consoli L’Aquila è rivolto a quell’ormai lontano giugno del 2008, quando il Forte Cinquecentesco del capoluogo ospitò alla presenza di Franco Grillini (uno dei padri del Movimento LGBT italiano ndr.) il matrimonio simbolico di due coppie omosessuali: dopo la débâcle dei DICO del Governo Prodi, quel fatto contribuì significativamente a riaccendere il dibattito politico sulle unioni omosessuali in Italia. -E’ estremamente significativo- continua Dongiovanni -che la prima unione civile della nostra provincia si svolga nella Marsica, territorio negli ultimi anni è stato teatro della maggior parte dei casi di omofobia nella nostra regione. Le cose stanno cambiando sul serio e bisogna prendere atto-.