Pescara. Esistono terre dalle ancestrali tradizioni, in cui mito e realismo trovano poetiche sintesi di gusto e sapori, tra eccellenze culinarie e prestigiosi riconoscimenti internazionali. Dopo suggestivi racconti pittorici e letterari del ‘900, partendo dal Michetti fino al d’Annunzio, in cui donne dai visi alteri e dalle braccia tornite tessevano crolli nuziali e impastavano acqua e semola, nasce l’idea della prima storia sul grande schermo di Rustichella d’Abruzzo.
L’antico pastificio – nato a Penne nel 1924 da un’idea di Gaetano Sergiacomo e oggi sito a Pianella sotto la direzione dai nipoti del fondatore, i fratelli Gianluigi e Stefania Peduzzi – narra l’arte della pasta nel suo concetto di storia e artigianalità, in un made in Italy d’incomparabile qualità che non teme confronti. Esportato in 70 paesi al mondo, il marchio Rustichella d’Abruzzo oggi ha deciso di immortalare l’anima dell’azienda in 30 secondi video: lo spot, diretto dal regista abruzzese Pierluigi di Lallo (2019 Premio Canada Italian Contemporary Film Festival, 2016 Premio Flaiano), esalta la bellezza di una giovane donna dai tratti latini, alle prese con una nietzschiana danza dionisiaca. La protagonista, in un ancestrale richiamo di sinuose movenze, balla tra candidi lini come fili di pasta mossi dal vento durante la loro essiccazione. Un’evocazione della semplicità abruzzese, fatta di riti intorno al focolare domestico come quello della pasta, simbolo dell’antica vita pastorale e oggi chiave di successo del sentirsi italiani.
Il 25 marzo, nella sala Di Iorio del palazzo della provincia di Pescara, lo spot è stato presentato con la partecipazione del presidente della provincia Antonio Zaffiri, del sindaco di Pianella Sandro Marinelli, del regista Pierluigi Di Lallo, del presidente dell’azienda Gianluigi Peduzzi e della titolare Stefania Peduzzi. Promozione del territorio, rispetto per l’ambiente, processo di digitalizzazione legato agli acquisti online sono stati i temi centrali trattati dalle figure di riferimento dell’evento. Stefania Peduzzi, titolare e project manager del noto pastificio ha ricordato come Rustichella d’Abruzzo desideri continuare a mantenere viva un’idea di azienda a gestione familiare, come principio di genuina ricerca verso il prodotto e preziosa attenzione verso il consumatore. In memoria degli antichi pastifici appartenenti alle piccole realtà rurali del Regno delle Due Sicilie, in cui la lentezza dei processi e la qualità dei prodotti diventavano sinonimo di casa e famiglia, i fratelli Peduzzi volano lontano guardando ad un’idea di rinnovato passato.
L’impresa pianellese, per la realizzazione della scenografia dello spot si è avvalsa anche di una speciale collaborazione: quella con l’azienda Zappacosta, che ha fornito allo staff di Rustichella preziosi lini di vecchia fattura dallo scenografico effetto visivo. L’immagine di un’icona femminile del tempo perduto si anima nello spot come in una rappresentazione cromolitografica di Basilio Cascella con le sue filatrici, circondate da paesaggi rurali e avvolte dai gioielli della tradizione. Maestosa appare la rossa Presentosa al collo della modella cubana dello spot, in un connubio di misticismo e sacralità, simile alle figure femminili dannunziane dell’Abruzzo bucolico. Il rito della pasta assume un connotato di pura semplicità, appartenente all’Italia delle nostre radici. Con Di Lallo una storia di passione per il gusto prende vita attraverso elementi essenziali: corpo, sguardo e note sussurrate. Come ne “La figlia di Iorio” del Vate italiano, la donna diventa interprete di un’esistenza legata indissolubilmente alla sua terra madre, superando gli archetipi agricoli e facendosi carne di una ricercata sensualità, suggerendo quella di Mila di Codra. D’Annunzio, in una lettera del 31 agosto 1903 all’amico Francesco Paolo Michetti, pittore dell’omonimo quadro, scriveva:
“Queste settimane d’estate resteranno memorabili per me. Non avevo mai lavorato con tanta violenza e non avevo mai sentito il mio spirito in comunione così forte con la terra. Quest’opera viveva dentro di me da anni, oscura. Non ti ricordi? La tua Figlia di Iorio fece la prima apparizione or è più di vent’anni col capo sotto un dramma di nubi. Poi d’improvviso, si mostrò compiuta e possente nella gran tela, con una perfezione definitiva che ha qualche analogia con la cristallizzazione dei minerali nel ventre della montagna. Tutta quella linea è circoscritta da linee geometriche invisibili. Un processo non dissimile si è svolto in me. Ho sentito vivere le mie radici nella terra natale, e n’ho avuto una felicità indicibile. Tutto è nuovo in questa tragedia e tutto è semplice: tutto è violento e tutto è pacato nel tempo medesimo. L’uomo primitivo, nella natura immutabile, parla il linguaggio delle passioni elementari. L’indicazione del tempo è questa: Nella terra d’Abruzzi, or è molt’anni. La sostanza di queste figure è l’eterna sostanza umana: quella di oggi, quella di duemila anni fa”.
Il progetto pubblicitario, girato interamente in Abruzzo nello stabilimento del pastificio e prodotto dalla Gatto Film con la firma di Rocco Marra alla fotografia, andrà in onda in anteprima nazionale su Sky fino al 3 aprile. Una nuova idea di tradizione tinge di arte e prestigio il messaggio sul grande schermo di Rustichella D’Abruzzo: la pasta si trasforma in un inno alla vita, riscoprendo sé stessa nel pieno della pandemia 2020, in cui il momento della buona tavola diventa sinonimo di evasione, tra perduti attimi e contemplati desideri.